Braccia Aperte ONLUS secondo Vittorio Pierobon

Ho scoperto “Braccia Aperte ONLUS” quasi per caso. Il colpevole è uno “storico” amico della Boliva, dove ha lavorato, insegnato, e anche trovato moglie, e che io ho avuto modo di conoscere quando lavorava con me al Gazzettino. E’ lui che mi ha convinto a visitare la Bolivia, ed è stato in quell’occasione che mi sono imbattuto in Braccia Aperte.

Nel paese sudamericano ho avuto modo di conoscere la meravigliosa opera dei Missionari Salesiani, autentici pilastri della crescita socio-culturale della Bolivia; ho visitato le strutture finanziate da Braccia Aperte: l’Hogat de Dios a Saavedra; la Ludoteca a Santa Fe e ho preso visione del “Progetto Monteagudo” che all’epoca stava ancora crescendo.
Ho scoperto un mondo di generosità, in gran parte “made in Veneto”. Dalla Bolivia a Scandolara il passo è stato…breve. Partecipando ad alcuni incontri dell’Associazione ho conosciuto persone semplici e generose, gente genuina che si guadagna la vita spesso anche con sacrifici, ma che non si è chiusa nell’egoismo sempre più diffuso nella società in cui viviamo. Al contrario gli amici di Braccia Aperte trovano gioia e gratificazione nel donare agli altri. Molti di loro hanno avuto la forza di fare il dono più grande, quello di una famiglia, adottando bambini orfani, altri regalando tempo e denaro. Un concentrato di solidarietà che recupera il senso della vita. Si divertono e fanno del bene. una formula apparentemente semplice, ma ricca di contenuti. Tra i soci di Braccia Aperte c’è tanta umanità: ognuno di loro è il protagonista di una storia autentica che meriterebbe gli onori della cronaca. Ma purtroppo, e qui parlo da addetto ai lavori, al giorno d’oggi fa notizia ciò che non va: il negativo prevale sul positivo. Viviamo in un mondo in cui l’apparire conta più dell’essere, una velina è più famosa di un premio Nobel. Chi fa del bene non fa notizia. Non possiamo cambiare il mondo, però ognuno può fare la sua parte. I latini dicevano: “gutta cavat lapiden”, la goccia scava il marmo. E le gocce di generosità distillate da Braccia Aperte in questi dieci anni di attività hanno lasciato un segno profondo.

Vittorio Pierobon
vice-direttore del quotidiano “Il Gazzettino”

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