Progetto umanitario “YAPACANI” centro per la famiglia

Provincia Ichilo.
Santa Cruz – Bolivia

AMBIENTAZIONE:

La grande parrocchia di San Carlos, occupa circa 13 mila chilometri quadrati, con 91 mila abitanti, nel dipartimento di Santa Cruz, nella zona attraversata dal fiume Ichilo, in Bolivia.

In questo paesetto i Salesiani sono arrivati 45 anni fa, in mezzo a molte difficoltà. Infatti era una zona di piena missione, dove la povertà della gente era impressionante.

Si sono costruite chiese, ambulatori, scuole, e molte altre costruzioni necessarie nella immensa zona. Sono sette i centri piú importanti. Quello piú popolato è Yapacaní.

YAPACANI´ è un centro grande che è cresciuto negli ultimi anni rapidamente. Infatti da 5000 abitanti che aveva nell’anno 1980 adesso ne conta 80000 ed è in fase di crescita continua.
In questo agglomerato di persone la parte più debole è la famiglia. Arrivano da tutte le parti. Sono persone povere , cercano lavoro ed un posto dove poter vivere. Quindi la periferia di Yapacaní diventa il posto ideale per loro. Si adattano come possono e cercano di sopravvivere.

Naturalmente la povertà è il comune denominatore in questa zona, dove il lavoro organizzato e serio è scarso e dove le necessità sono molte e le famiglie numerose. Quindi la fame, con le malattie sono il problema constante di tutte queste famiglie.

Progetto di costruzione di un “CENTRO DELLA FAMIGLIA”

ATTIVITÁ IMPORTANTI

Visitare le famiglie nella loro realtà dove vivono, per constatare i vari problemi di: Salute delle persone, il lavoro dei genitori, lo studio dei figli e la parte religiosa.

INCARICATE DI SVOLGERE IL LAVORO
Le Suore “Lavoratrici missionarie della Immacolata”. Hanno molta pratica, sanno fare le tabelle, mettere i dati nel computer e fare tutti gli studi necessari per una assistenza personalizzata.

PROPOSTA DI COSTRUZIONE

Nella stessa zona periferica di Yapcaní è necessario costruire un centro per la famiglia, con i vari reparti urgenti per le attenzioni quotidiane, formazione delle persone, distribuzione di viveri.

La costruzione sará fatta di una forma semplice e molto utile, non grande, per avere una attenzione delle persone in modo rapido e concreto.

Un posto controllato e ben protetto, nel mezzo delle stesse famiglie che proliferano abbondanti in questa zona periferica. La Parrocchia ha cercato delle suore per questo lavoro e sono le “Lavoratrici missionarie della Immacolata”. La parrocchia mette a
disposizione il terreno di duemila metri quadrati e Braccia Aperte si impegna nella costruzione di un ambiente per portare avanti questo servizio di bene per le famiglie.

PROGETTO

Costruire con l’aiuto di Braccia Aperte un centro per seguire le famiglie povere della zona periferica di Yapacaní.

La somma totale per questa costruzione è di 50.000 Euro.

La Parrocchia, con l’aiuto delle persone e di altre istituzioni cercherà di aggiungere quello che manca per completare la opera.

Relazione di P. Carlo Longo missionario in Bolivia

Incontro con Mauro Corona e Vittorio Pierobon

Madre Terra fonte della vita
incontro con Mauro Corona
e Vittorio Pierobon
  
L’evento sabato 29 ottobre 2016, alle 21, nell’auditorium comunale “G.Comisso”
di via Guidini 52, Zero Branco (Treviso). L’ingresso libero fino ad esaurimento posti. I proventi delle offerte saranno destinati al completamento di un presidio sanitario a 4mila metri di altitudine, El Alto, tra le Ande boliviane. L’evento è stato organizzato dall’associazione Braccia Aperte Onlus in collaborazione con il Comune di Zero Branco.
 
Mauro Corona, scrittore, alpinista, scultore, e Vittorio Pierobon, vice direttore del quotidiano Il Gazzettino, affronteranno il tema de “La Madre Terra”. I nativi dell’America Latina la chiamano Pachamama. E in particolare in Bolivia dove l’associazione di Zero Branco, da molti anni, realizza progetti e strutture nel campo socio-sanitario, dell’istruzione e della didattica. Pachamama è la dea terra e della fertilità. Alla Madre Terra vengono a tutt’oggi, fatte offerte perchè il terreno possa propiziare il raccolto. Una riflessione aperta con Mauro Corona, figlio delle Alpi, con i progetti di solidarietà che si stanno realizzando nelle Ande. Tante le domande in cerca di risposte. Come è cambiato il nostro rapporto con la natura? Con il passare degli anni, il divario tra Madre Terra e progresso ha continuato ad accentuarsi sempre più e il rapporto tra l’essere umano e la natura si è definitivamente spezzato. Oggi abbiamo oramai reso artificiale tutto ciò che ci circonda e, in nome del progresso, stiamo distruggendo il nostro pianeta. Ma la natura è madre. E la Madre Terra è fonte della vita, del nutrimento e dell’apprendimento.
 L’associazione Braccia Aperte Onlus si occupa di aiutare le fasce più deboli della Bolivia con missioni umanitarie e ponti concreti di solidarietà dall’Italia e, in particolare, dal Veneto (www.bracciaperte.it – 338.5702070).
 press / Sergio Bonato 349.4623001

Centro di riabilitazione bambini malnutriti

Questa è una lettera pervenutaci dalle Suore della Provvidenza che ci chiedono un aiuto per il loro centro di Riabilitazione per bambini malnutriti di cui ci facciamo carico come associazione.

Gentili signori “Associazione BRACCIA APERTE” Sergio Bonato
Recentemente un volontario italiano ci ha detto circa la vostra associazione e ci ha dato l’indirizzo di un contatto.
Siamo le religiose Suore della Provvidenza, lavoriamo al Centro Riabilitazione di bambini malnutriti “P. Luis “, fondato dal 12 Aprile 1989.
Il Centro è emerso per rispondere ai tanti bambini con malnutrizione presentati in questi anni e continua ancora oggi in risposta alle nostre popolazioni bisognose.
Il Centro di Riabilitazione malnutriti Bambini “P. Luis “, si trova nel comune di San Carlos situato nel Ichilo a 120 km dalla capitale del dipartimento di Santa Cruz de la Sierra, in Bolivia.
Il comune di San Carlos, insieme con i comuni di San Juan, Buena Vista Yapacani formano Ichilo, dipartimento di Santa Cruz.
Il Comune di San Carlos è costituito dalla città di San Carlos (più importante), e di altri grandi centri abitati: Buen Retiro, Antofagasta e Santa Fe.
Situato sulla strada principale Cochabamba-Santa Cruz la rende una località con una grande probabilità di comunicazione con il resto dei comuni reparto e altre parti del paese.
Il Centro dispone di gestione della capacità di 50 posti letto nel corso del 2015 sono stati riabilitati 167 bambini.
Il lavoro è duro e le spese per la riabilitazione dei bambini moderatamente e seriamente malnutriti sono molte. Per questo ci rivolgiamo a voi come “Associazione BRACCIA APERTE Onlus”, chiedendo se potete aiutarci ad andare avanti con questo lavoro di carità, per salvare sia i bambini che il centro stesso.
Vi facciamo tantiauguri come comunità di suore per il successo nella vostra opera di solidarietà ai più piccoli e bisognosi.

Chiediamo al Signore di benedirvi

Atte. H.na Clara, Agueda, Hortensia

Community center

I bambini di casa Virgen de Fatima

Progetto Hogar de Niños Virgen de Fátima

Nell’anno 2016 si è potuto attivare un intervento a favore di un orfanatrofio sito in S. Cruz.

Pur non essendo di una elevata quantità economica trova valenza per la specificità del bisogno espresso dalle suore che gestiscono l’opera.

Abbiamo messo a disposizione 3000,00 euro per l’acquisto ed installazione di un climatizzatore e di un ordinativo di pannolini e materiale di consumo vario.

A seguito la relazione con richiesta fattaci pervenire dalle suore responsabili dell’ Hogar de Niños Virgen de Fátima.

Dati di riferimento:
Direttore: sr. Junko Tateishi
Congregazione delle Suore della Carità di Gesù
Indirizzo: Av. Centenario C / Tucabaca n ° 2440, tra il 2 ° e 3 ° anello scatola No. 2806 Santa Cruz-Bolivia
Telefono: 354-1101
Mail: hfatima@cotas.com.bo / ofatima@cotas.com.bo
Popolazione: 70 bambini / come dalla nascita ai 6 anni. Questa è la popolazione fissa a casa, ma tra questi ci sono alcuni bambini che frequentano per periodi più brevi in ​​modo che i bambini serviti annualmente sono circa 230
La casa Virgen de Fatima è stata creata per fornire una protezione per i bambini a rischio sociale (abbandono, orfani totali o parziali, i bambini che vivono in strada, ecc), dispone di un’infrastruttura in grado di ospitare 100 bambini la cui età varia dai neonati ai 6 anni, ma per motivi economici ha dovuto ridurre la popolazione a 70 in quanto non hanno le risorse per assumere il personale necessario per la cura dei bambini.
Questa istituzione opera di circa più di 30 anni fa, ma per motivi di cattiva amministrazione sono stati invitati nel 1989 alla Congregazione delle Suore della Carità di Miyazaki (oggi Srs. di Carità di Gesù) di prendere in carico l’amministrazione della istituzione, e portare avanti questo lavoro a favore dei bambini. Ora seriamente sta valutando la possibilità di dover ridurre ulteriormente il numero dei bambini perchè le risorse economiche continuano a diminuire e gli stipendi continuano a crescere.

Domanda di contributo:

  • Creazione di una cava di sabbia per i bambini / come Home Nostra Signora di Fatima.
  • Acquisto e installazione di aria condizionata per la sala giochi per bambini / come 2 a 3 anni.
  • Biancheria intima e calze per i bambini / come 2 a 6 anni.
  • La domanda di personale di assistenza di lavoro stipendio cura per i bambini a casa Virgen de Fatima.
  • pannolini per neonati.
    Poi facciamo giustificare la richiesta:
  • La costruzione del recinto con sabbia è della massima importanza per favorire lo sviluppo delle capacità sensoriali e psicomotorie dei bambini in casa, perché prima abbiamo personale sufficienti per incoraggiare i bambini, la maggior parte dei bambini hanno gravi difficoltà a il suo sviluppo nella scuola materna particolarmente pregiati capacità motorie, e altri, hanno a corto di bambini fuori casa non vanno molto spesso in modo che il recinto con sabbia sarebbe un diverso modo che i bambini possono giocare.

1. Nome del progetto:
Costruzione di una cava di sabbia per i bambini Senza la Madonna di Fatima
2. Posizione
Bambini casa Virgen de Fátima Santa Cruz-Bolivia
3. Popolazione
Bambini circa 230 bambini di età compresa tra 0 e 6 anni ogni anno. Inizio chiarire che accoglie 70 bambini, ma la permanenza di ogni casa può variare da un giorno a 6 anni.
4. Fine
I bambini / come Home Vergine di Fatima a sviluppare il loro potenziale per migliorare le loro possibilità di integrarsi nella società.
5. Scopo
Bambini / famiglia come la Madonna di Fatima hanno un livello ottimale per lo sviluppo delle proprie capacità sensoriali e cognitive.
6. I prodotti
abilità motorie sviluppate
motorio sviluppo ottimale
nozione di matematica di base
la creatività e l’immaginazione stimolata
7. Costo totale
3000 $
B. L’acquisizione e l’installazione di aria condizionata per la sala giochi per bambini / da 2 a 3 anni è molto importante perché la temperatura della città di Santa Cruz è compreso tra 30 ° e 40 ° C normalmente, e i bambini trascorrono abbastanza tempo su di esso, perché non ha abbastanza personale per svolgere attività al di fuori della stanza, perché mentre una delle tate devono eseguire alcune attività deve soddisfare gli altri bambini da soli.
1. Nome del progetto:
Acquisto e installazione di aria condizionata nella sala di San Martin (gioco camera bambini di età compresa tra 2 e 3 anni) delle famiglie Vergine di Fatima
2. Posizione
Bambini casa Virgen de Fátima Santa Cruz-Bolivia
3. Popolazione
Circa 50 bambini fino a 2 o 3 anni ogni anno.
4. Fine
I bambini / San Martin come operano piacevolmente nella sala giochi.
5. Scopo
le condizioni della pelle Diminuzione dei bambini / come San Martin, conducono le loro attività all’interno della loro vita più serenamente nei giorni caldi e giorni freddi.
6. I prodotti
le condizioni della pelle diminuito.
i bambini più rilassato predisposti per svolgere le loro attività.
Diminuzione affaticamento causato dal calore intenso di Santa Cruz
7. Costo totale
$ 1000
C. chiedere biancheria intima e calze per i bambini / come 2 a 6 anni, questi sono sempre scarsi e sono di uso quotidiano.

D. La domanda di personale di assistenza di lavoro stipendio cura per i bambini a casa Virgen de Fatima. Questo è il requisito principale per il funzionamento di una casa ed è la più scarse e difficili da ottenere, perché gli aiuti dall’estero sono in declino, il governo sta anche riducendo il suo aiuto, la gente difficilmente fanno donazioni in denaro e salari sono in aumento . Per tutte queste ragioni ci rivolgiamo a voi con la speranza di avere il loro sostegno per lo stipendio di 3 persone che ogni anno guadagnano $ 4500, e il totale da $ 13.500 per un anno.
E. Domanda di pannolini per bambini, come già detto la nostra popolazione, compresi i neonati dai neonati che è essenziale per i pannolini mandrino per loro, un giorno una media di 280 pannolini affare in una settimana e 1960 unità di affare mese 58800 unità in pannolini.

Progetto umanitario El Alto

PROGETTO

COSTRUZIONE DI UN SALONE, BAGNI E UN AMBULATORIO MEDICO E DENTISTICO PRESSO IL CENTRO INFANTILE “MARIA AUXILIADORA” IN EL ALTO LA PAZ – BOLIVIA

Instituzione:

Congregazione delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore

Responsabilì:

Suor Elisabetta Sclapari

Suor Rosella Tiana

DATA: Cochabamba, 10 aprile del 2016 Cochabamba – Bolivia

COSTRUZIONE DI UN SALONE, BAGNI E UN AMBULATORIO MEDICO E DENTISTICO PRESSO IL CENTRO INFANTILE “MARIA AUXILIADORA” EL ALTO

Introduzione.

Suor Elisabetta Sclaplari, Superiora delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore in Bolivia e Suor Rosella Tiana, coordinatrice del Progetto, sono impegnate da circa 30 anni, in progetti di cooperazione allo sviluppo educativo – sociale – nutrizionale e sanitario dell’infanzia ed adolescenza in estremo stato di abbandono e povertà.

Poiché una delle case della Congregazione si trova a El Alto, nell’ Altipiano boliviano, Suor Elisabetta e Suor Rosella, sono a conoscenza delle necessità della popolazione ivi residente, motivo per cui propongono l’adozione del seguente progetto:

Costruzione di un salone, bagni e un ambulatorio medico e dentistico – “Centro infantile “Maria Auxiliadora” il cui obiettivo principale è quello di sostenere le necessità di bambini e genitori, con speciale attenzione alle mamme e ai bambini, La costruzione di questo progetto e la divulgazione di un’offerta formativa che include la conoscenza di norme igieniche, di alimentazione e cura dello proprio stato di salute, offrirebbe agli abitanti della regione una possibilità di sviluppo socio – educativo – sanitario come sistema preventivo, attraverso la promozione della donna e la cura della famiglia e di un minicentro medico ambulatorio di salute – dentistico.

PROGETTO

Nome del Progetto:

Centro Infantile “María Auxiliadora” – El Alto – Bolivia

DATI DELLA ORGANIZZAZIONE RICHIEDENTE

Identificazione

Nome: Suor Rosella Tiana

Via Mons. Josè Cognata s/n Tiquipaya Cochabamba Bolivia

Casella Postal: 1306, Cochabamba, Bolivia

E-mail: suor.rosella@gmail.com

Telefono: 00591 44312911 Cellulare: 00591 72220060

Nome della Rappresentante Legale:

Nome:Suor. Elisabetta Sclapari, Salesiana Oblatas del Sagrato Corazòn Sigla: SOSC

Indirizzo: Via Mons. Josè Cognata s/n, Località Tiquipaya, Cochabamba, Bolivia.

Casella Postale: 1306

Telefono/Fax: 00591-4-4312911

E-m@il: soscbolivia@entelnet.bo

Natura Giuridica dell’Entità

La Congregazione delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore, è istituita nell’Arcidiocesi di Cochabamba (Bolivia), ha domicilio nella località di Tiquipaya e gode di piena Personalità Giuridica Canonica, lavorando al servizio della Comunità in opere sociali senza fine di lucro.

Dati della Diocesi:

La Diocesi di El Alto è stata fondata circa 20 anni fà. Il territorio ha 6 Province del dipartimento de La Paz (Omasuyos, Camacho, Muñejas, Ingavi, Los Andes e Manco Kapac) ubicate nevados tra quelli della Cordigliera reale delle Ande e il lago Titicaca. parte: inoltre una parte della provincia Murillo. ( il centro de La Paz)

PROVINCIA

SUPERFICIE

POPOLAZIONE

MUÑEJAS

4.965

29.694

CAMACHO

2.080

59.847

MANCO CAPAK

367

24.039

OMASUYOS

2.065

92.126

LOS ANDES

1.658

73.728

INGAVI

5.410

106.086

MURILLO

387

974.754

TOTAL

16.932 Km2

1.360.274

Mappa della Bolivia:

mappa-bolivia

Dipartimento della pace:

cartina

La Popolazione:

La popolazione della diocesi raggiunge 1.400.000 abitanti. Più di 1 milione corrisponde alla città di El Alto e il resto circa 300.000 all’ area rurale.

Nell’aspetto socio economico e pastorale sociale, la Diocesi ha due realtà: urbano e rurale.

L`area rurale nella parte sociale, si caratterizza fra gli altri elementi per una forte migrazione delle famiglie alle grandi città della Bolivia e all’estero. L’economia della popolazione é basata sull’ attività agricola, tenendo conto che la mono-coltivazione è sempre più forte con la divisione dei terreni, questo porta un costante impoverimento della popolazione.

La città di El Alto è uno dei luoghi con maggiore povertà che ha la Bolivia.

Situata a 4070 metri sopra il livello del mare, con un clima molto ostile.

Negli ultimi 2 decenni la popolazione di El Alto si è triplicata, raggiungendo attualmente 1 milione di abitanti. Questo sopra tutto si deve alla migrazione delle comunità rurali, centri

dei minatori e del resto della nazione; persone e famiglie che giungono presso la città di El Alto nella ricerca di migliorare le condizioni della loro vita e dei loro figli.

Con questo hanno trovato una realtà molto diversa da quella che avevano pensato e desiderato: disoccupazione, mancanza di abitazioni e di servizi di base, mancanza di scuole di qualsiasi grado e di centri di salute; situazioni che vanno ad aumentare i problemi sociali, come: alti tassi di criminalità, infra-violenza familiare, maltrattamento infantile, il consumo eccessivo di alcol e droga, prostituzione infantile, frequenti rapimenti e traffico di organi e di persone ecc.

La crescita della popolazione è del 6%in questa provincia quando la media nazionale è solo del 1,5%.

La popolazione di El Alto è una popolazione molto giovane: il 59% sono persone minori di 24 anni e il 39% minori di 14 anni.

Più del 90% della popolazione è di origine indígena, il 70% di origine Aymara. Le culture sono radicate nelle credenze religiose molto forti con elementi culturali, machismo, e paternalismo.

Questa situazione porta a un continuo maltrattamento della donna e dei figli, facilitando cosi gli abbandoni da parte dell’ uomo del nucleo familiare.

Panoramica storica

Il Centro “Maria Auxiliadora” è stato fondato nel 1988 dai Salesiani Suore Oblate del Sacro Cuore. In quel tempo per la costruzione si utilizzò la terra adiacente alla cappella “Maria Immacolata”, la costruzione del centro ed anche la casa delle suore è stata possibile grazie al sostegno finanziario della Congregazione dei Salesiani.

Inizialmente il centro custodiva 40 bambini; Le suore sono riuscite ad avere un contributo economico, che ha permesso di espandere l’infrastruttura del Centro cosi da arrivare ad assistere 130 bambini.

Fino al 2013 Il Centro è stato gestito da Suor Luisa Guibellini , religiosa instancabile con spirito missionario e con grande impegno verso i bambini, poveri e emarginati.

Nel 2013 per motivi di salute Suor Luisa rientrò in Italia; in assenza di alternative, il centro fù affidato alla diocesi di El Alto. A partire dal novembre 2015 le Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore hanno ripreso il centro.

Situazione giuridica

Legalmente il Centro Infantil “María Auxiliadora” è appoggiato sia alla Familia Salesiana e allo stesso tiempo alla Diócesi di El Alto, è riconosciuto come Opera Sociale della chiesa Cattolica della Congregazione delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore, in carica come responsabile per la Amministrazione del Centro suor Mabel Chileno, sotto la guida di suor Rosella Tiana responsabile del Progetto.

Funzionamento del Centro

Attualmente il Centro Infantile “María Auxiliadora” assiste giornalmente 144 bambini di età compresa dai 2 ai 5 anni. Tutti i bambini vengono da famiglie della campagna de Riesgo Alto.

Descrizione del territorio intorno al progetto

El Alto è una città situata nel dipartimento di La Paz, Bolivia a ovest dell’ Altipiano. Il territorio del comune di El Alto si estende per circa 388.000 kmq. Fa parte dell’area metropolitana di La Paz, con la quale forma Il secondo agglomerato urbano più grande della Bolivia; si trova ad un’altitudine di 4.070 metri.

Il 60% della popolazione Alteña vive in condizioni di povertà e il 30% addirittura in condizioni di povertà estrema o di indigenza senza poter soddisfare le esigenze di base quali il cibo.
È preoccupante la mancanza dei servizi di base, in quanto solo il 72% della popolazione ha acqua potabile in casa, il 75% ha elettricità, solo il 55% ha fognature.
Chi lavora è solo il 10% ed ha un contratto di lavoro regolare, con l’assicurazione sanitaria i contributi per la pensione ed altri benefici di lavoro.

Il resto della popolazione lavora in un modo informale con il commercio, l’edilizia e trasporti.

Se il salario minimo ben consolidato da parte dei dipendenti del governo é attualmente di 1.640,00 Bs. (US $ 237), per la gran maggioranza è molto comune non raggiungerlo essendo molto frequente lo stipendio mensile di 600.00 Bs. (US $ 86). Tale situazione costringe le famiglie a far lavorare i due genitori, compresi i bambini e gli adolescenti in età molto giovane; una situazione molto complessa specialmente dove la donna è madre e padre dei propri figli.

Istruzione

In riferimento alla istruzione, solo di 72% degli adolescenti termina le scuole elementari, il 38% le scuole superiori ed il 10% l’ università.

El Alto conta 222 unità educative, 148 pubbliche e 74 private. Il numero è nettamente inferiore alla domanda della popolazione. Nei nuovi insediamenti urbani non ci sono scuole, e ancor meno asili per bambini; è notevole l’ apporto e il lavoro della Chiesa Cattolica .

Esiste una grande richiesta di asili da parte della popolazione, soprattutto dalle numerose madri abbandonate dai mariti e ragazze madri.

I Centri educativi che già esistono funzionano nella loro totalità nel Centro di El Alto.

Dobbiamo riconoscere che la mancanza di Centri educativi per i bambini é un elemento negativo che presto o tardi andrà ad aumentare la situazione di povertà nell’ intera area della città di El Alto.

Situazione dei bambini

Senza dubbio chi soffre di più dalla situazione socio – economica della città di El Alto sono i bambini. I dati statistici che rispecchiano sono confusi, contraddittori e a volte perfino estremamente discutibili; dipende sempre da dove provengono le fonti di informazione: se pubblica o privata.

Il problema più sofferto per i bambini di El Alto con tutta onestà è il maltrattamento che subiscono: Statistiche del ministero dell’ infanzia del governo boliviano sostengono che l’83% dei bambini soffre di violenza nelle proprie famiglie e nelle scuole, attraverso colpi, castighi fisici e insulti.

Le Defensorías dei bambini ed adolescenti di El l’Alto ricevono annualmente più di 30.000 denunce di maltrattamento infantile, la grande maggioranza dei casi di maltrattamento infantile non si rivela per motivi culturali o per la paura che il papà possa a posteriori abbandonare la famiglia, lasciandola senza mezzi di sussistenza.

Tenendo conto che la gran maggioranza delle donne lavorano, diventa una pratica molto comune, che le madri lasciano loro figli piccoli da soli rinchiusi in casa, mentre esse sono fuori per lavoro. I bambini rimangono con qualcosa da mangiare, in assoluto abbandono durante tutto il giorno.

Ecco l’ importanza davanti a queste realtà di avere asili o centri educativi per bambini, in modo che la mamma continui a lavorare per sostenere la famiglia.

Nonostante la mancanza di statistiche attendibili, possiamo stabilire in base a varie fonti, che circa 80% dei bambini di El Alto soffre di malnutrizione, di questi più del 30% di malnutrizione grave, che colpisce lo sviluppo fisico, intellettuale e affettivo dei bambini.

Altri problemi che affliggono i bimbi di El Alto sono i frequenti abusi sessuali ( generalmente gli aggressori sono i familiari), il lavoro minorile e la prostituzione infantile ed il consumo di droghe e alcool.

Situazione della zona 12 ottobre

La zona 12 ottobre situata questa nella parte dell’Urbe centrale di Altena, limitrofe nella Ceja di El Alto. Appartiene a 1 Distretto di El Alto.

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La popolazione della zona 12 ottobre raggiunge 15.000 abitanti. Ciò che fa la differenza di altri quartieri di El Alto, è nominata “zona rossa”, per via dei tanti postriboli, lenocinios, cantine, e luoghi clandestini di vendita di stupefacenti, ecc. di El Alto.

Tutti i giorni accadono fatti criminali: furti, assalti, omicidi. Di conseguenza nell’ambiente in cui vivono i bambini e le bambine della zona sono considerati ad alto rischio sociale.

La popolazione che lavora si dedica alle attività informali soprattutto al commercio.

Per la sua posizione centrale la popolazione ha facile acceso ai servizi di salute o alle unità educative. Tuttavia, mancano Centri educativi per i bambini piccoli, per questo il Centro “Maria Auxiliadora” diventa una delle poche alternative di questo aspetto. Sopratutto per le famiglie numerose, separate e a madri sole e abbandonata.

Obiettivo

Meta principale

Bambini e bambine in situazione ad alto rischio sociale della zona 12 di ottobre della città di El Alto, possono trovare nel Centro infantile “Maria Auxiliadora” un ambiente adeguato

con persone che possono accoglierli volendoli bene e dando a loro affetto e un po di serenità per garantirgli un futuro più sicuro.

Obiettivi del progetto

  1. Le famiglie divise e numerose , ragazze madri e madri abbandonate della zona 12 di ottobre della città di El Alto possono disporre del Centro infantile, per appoggiarle e aiutarle nell’allevamento e nell’educazione dei loro figli piccoli.

2. 144 bambini e bambine ogni anno ad alto rischio sociale: provenienti dalle famiglie numerose, divise o vittime della violenza e maltrattamenti o vittime della negligenza, possono trovare uno spazio che garantisce lo sviluppo integrale:fisico, motorio, intellettuale, affettivo e sociale.

3. Le madri e padri di famiglia possono trovare nel Centro uno spazio familiare di formazione che consenta loro di rafforzare l’ autostima la fiducia e i legami matrimoniali e di famiglia.

Protezione dei bambini

I problemi sociali che vivono i bambini nella città di El Alto, è molto complessa e non richiede solo risposte strutturali, ma reali e concrete. Questa è la sfida del Centro infantile “Maria Auxiliadora”.
Con tutta sicurezza la situazione dei bambini che vivono in numerosi sobborghi di El Alto è molto difficile. Tuttavia la realtà dei bambini che vivono nella zona il 12 ottobre è di altissimo rischio sociale. La zona in cui quasi ogni casa è un bordello o sfruttamento della prostituzione, o cantine dove è più che normale vedere persone che vendono o consumano droghe e tanti tanti ubriachi.

Il Centro infantile “Maria Auxiliadora” è una delle pochissime alternative dove la popolazione può contare per curare giornalmente i propri bambini.

Con l’ ampliamento del nuovo salone e con l’ ambulatorio medico si pensa di arrivare a ricevere fino 150 bambini.

Perciò è di fondamentale importanza per la popolazione del 12 ottobre garantire la continuità del nostro Centro infantile.

Un grazie di cuore per la vostra generosità, noi tutte preghiamo ogni giorno perché il Signore benedica e vegli sempre sulle vostre splendide famiglie.

Un abbraccio.

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A chi donare il 5 per mille quest’anno

Come decidere a chi destinare il 5 per mille

Se non sai a chi donare il 5 per mille quest’anno allora permettimi di suggerirti:

Donalo a Braccia Aperte!

Mi chiederai: Perché devolvere il 5 x mille proprio a Braccia Aperte?

Ti rispondo subito: mettiti comodo e continua a leggere…

L’associazione Braccia Aperte Onlus nasce con lo scopo originario di aiutare le famiglie o i privati che hanno intenzione di adottare un bambino a distanza nella zona in cui opera, cioè in Bolivia.

La Bolivia è un paese estremamente povero, anche se non è così tristemente famoso come alcuni paesi dell’Africa centrale o dell’India. I livelli di povertà in alcune zone della Bolivia sono da terzo mondo, manca ogni cosa, il cibo, l’acqua e i vestiti.

Molte famiglie non hanno neanche il minimo necessario a nutrire i propri figli, la scolarizzazione in alcune zone è praticamente inesistente, e l’analfabetismo dilaga.

Anche l’assistenza sanitaria è carente, e nei quartieri più poveri delle città e nelle campagne manca tutto, e l’igiene è molto scarsa.

La situazione dei bambini poi va oltre l’accettabile: lo sfruttamento minorile è molto diffuso, ed i bambini spesso cominciano a lavorare a partire dai 4 anni.

I bambini vengono impiegati nei lavori più umili e degradanti, spesso dai loro stessi genitori che, non avendo le possibilità di mandarli a scuola, li avviano così precocemente al mondo del lavoro.

lavoro minorile in Bolivia

L’utilizzo più frequente dei bambini lavoratori è nell’edilizia, ad esempio nella fabbricazione di laterizi, come nelle immagini seguenti:

Lavoro minorile in Bolivia

Lavoro minorile Bolivia

Un altro settore in cui i bambini vengono utilizzati, o sarebbe meglio dire sfruttati, è l’agricoltura, sia in ambito famigliare che nelle aziende agricole.

Lavoro minorile in Bolivia

bambini lavoratori in Bolivia

Quelli più grandi invece, forniscono manovalanza a basso salario nelle miniere sparse in tutto il paese.

Insomma il problema del lavoro minorile è una piaga che attanaglia la Bolivia, e che non consente a quei bambini di studiare, e perciò di emarginarsi dalla loro condizione di provenienza.

Si ma io cosa posso fare con il mio 5 per mille?

Con il tuo 5 per mille tu non fai davvero niente, mentre noi possiamo fare moltissime cose.

Ora ti spiego.

Da quando l’associazione è nata, con il 5 per mille dei simpatizzanti, con le iscrizioni degli associati, con le donazioni piccole e grandi, con la vendita dei presepi solidali, delle uova pasquali e con i mercatini di natale abbiamo raccolto molti fondi, con cui abbiamo finanziato numerosi progetti umanitari che ora ti spiegherò.

Possiamo costruire scuole…

Con il “progetto Monteagudo” abbiamo realizzato una scuola nella città omonima per permettere ai bambini di studiare dai 4 anni fino al raggiungimento della maturità ai 18 anni.

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E’ un progetto che ci ha regalato numerose soddisfazioni, e che ha consentito a molti ragazzi e ragazze di diplomarsi ed affrancarsi dalla miseria.

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Possiamo costruire presidi per bambini disabili…

Con il progetto Hogar de Dios abbiamo invece realizzato un presidio di accoglienza per bambini disabili. Dal progetto iniziale di 17 bambini siamo riusciti ad ampliarlo in maniera tale che oggi ospita circa 70 bambini e ragazzi.

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Inoltre abbiamo costruito una mensa, abbiamo acquistato un’ambulanza per prestare il primo soccorso nelle zone in cui non sono presenti ospedali e molto altro.

Ti invito a tal proposito a visitare la sezione dei progetti umanitari.

Insomma, dalla costituzione nel 1989 di strada ne abbiamo fatta, ma da farne ne abbiamo ancora moltissima.

I progetti sono ancora tanti, come tanta è la voglia di realizzarli, però per farlo ci serve il tuo aiuto.

Allora se vuoi davvero fare qualcosa per Braccia Aperte e per tutti i bambini che aiutiamo, segnati questo codice

94067470263

ed inseriscilo nell’apposito campo nel modulo per la dichiarazione dei redditi relativo alla destinazione del 5 per mille.

Grazie.

 

5 per mille ai bambini di Braccia Aperte

A chi destinare il cinque per mille quest’anno

Anche quest’anno torniamo a chiedervi di donare il 5 per mille 2023 a Braccia Aperte Onlus.

Esiste un lungo elenco di associazioni e  che vi chiedono di devolvere il contributo del 5×1000, alcune con grossi nomi come Save the Children, ActionAid o Amref, altre che si impegnano in cause come la ricerca sul cancro, la cura della sclerosi multipla o della leucemia, altre ancora che si occupano di aiutare animali abbandonati o maltrattati.

Tutte cause molto meritevoli di aiuto, ma allora…

Perchè scegliere di donare il 5 per mille a Braccia Aperte?

Proveremo a rispondere a questa domanda che giustamente vi ponete.

Chiedere ed ottenere la donazione del 5 per 1000 è tutto sommato facile, basta farsi publicità utilizzando i tanti mezzi di informazione disponibili, il web, la televisione, la carta stampata ecc.

Altra cosa invece è saper dare trasparenza sui risultati nei confronti di chi lo concede. Questo è molto meno facile, a volte perfino impossibile come nel caso di grandi onlus che hanno costi di gestione enormi o peggio di soggetti che dell’associazione hanno solo il nome.

Ecco perché noi di Braccia Aperte vogliamo spiegarvi come abbiamo utilizzato questi importanti fondi che in passato ci avete concesso e darvi la garanzia futura che i soldi che ci donate verranno spesi nel modo in cui vi attendete.

Come abbiamo speso il vostro 5 per mille

Nel 2009 abbiamo ricevuto dall’Agenzia delle Entrate il nostro primo 5 per 1000, fu una grande emozione per noi perchè raccogliemmo la ragguardevole cifra di 11276,86 euro, interamente destinati al completamento del secondo blocco della scuola per 900 bambini e ragazzi poveri di Monteagudo.

Nel 2010 abbiamo ricevuto il secondo 5 per 1000  di euro 13990,46 destinandolo sempre alla realizzazione del progetto Monteagudo e precisamente per la copertura e finitura della struttura.

Nel 2011 per il terzo anno il vostro 5 per 1000 (euro 10980,57) è stato destinato al terzo blocco della scuola, in particolare alla realizzazione dei laboratori e dei servizi.

Nel 2012 il cinque per mille di euro 8525,67 è stato impiegato per terminare il terzo blocco della scuola di Monteagudo, fino al completamento della struttura.

Nel 2013 abbiamo ricevuto 7913,07 euro che abbiamo interamente utilizzato per la costruzione della mensa per ragazzi di strada a S. Cruz.

Nel 2014 7931,19 euro sono stati investiti per l’avvio della realizzazione del posto sanitario del Llave Mayu.

Nel 2015 ormai giunti al settimo anno di raccolta del 5 per 1000 (euro 6630,29) abbiamo continuato i lavori  per la costruzione del centro sanitario del Llave Mayu, che è ormai ad uno stadio avanzato.

Come potete constatare voi stessi i progetti che abbiamo messo in opera in questi anni sono davvero tanti, noi stessi a volte guardando indietro nel tempo stentiamo a credere di aver realizzato tutto questo.

Di una cosa siamo sicuri però: senza il vostro contributo sarebbe stato impossibile aiutare i nostri bambini, curarli, educarli e nutrirli.

I progetti umanitari futuri

Ancora una volta chiediamo a tutti voi il sostegno e la collaborazione per il futuro progetto che abbiamo intrapreso, la costruzione di un nuovo presidio sanitario ad Ancoraimes nella zona di El Alto a 4000 metri sulle Ande.

Questo ambulatorio servirà a curare i bambini di una delle zone più povere della Bolivia ed a fornire loro le medicine e le cure a cui non hanno normalmente accesso.

Un progetto concreto, che sarà realizzabile solo se voi ci aiuterete ancora, magari anche partecipando ad altre nostre iniziative, come la vendita di bomboniere solidali e le donazioni dirette ai bambini sui conti appositamente destinati in Bolivia.

I costi di trasferimento e bonifico ammontano a solo 5 euro in quanto la banca si è resa disponibile ad un trattamento particolare nei nostri confronti, pertanto quello che ci donate viene realmente impiegato e non subisce decurtazioni per costi di gestione.

Un’ultima cosa. Mettete un mi piace sulla nostra pagina Facebook cliccando sul seguente link oppure utilizzando il riquadro della sidebar, ci aiuterete moltissimo.

Pagina Facebook di Braccia Aperte

Purtroppo le donazioni diminuiscono nel tempo

Resta ora da fare una semplice analisi sull’andamento di queste donazioni: potete riscontrare da voi che la tendenza delle donazioni anno su anno è quella di una diminuzione.

Consideriamo che la novità dei primi due anni ha perso il suo effetto e pertanto sono aumentati i richiedenti il 5 x mille ed per questo la fetta di torta disponibile è diventata sempre più piccola. Inoltre non possiamo dimenticare la crisi economica che ha ridotto i posti di lavoro e conseguentemente anche i donatori.

Solo voi potete aiutarci ad invertire questa tendenza: ricordate che se la crisi colpisce tante famiglie italiane, e quindi tanti bambini italiani, a maggior ragione sono colpiti i bambini che, come quelli di cui ci occupiamo, versavano già da prima della crisi in condizioni di povertà.

FAQ

Per finire rispondiamo alle domande che più frequentemente ci rivolgete.

Chi può donare il 5×1000?

Tutti contribuenti in occasione della dichiarazione dei redditi possono destinare il 5 per mille alla nostra Onlus compilando l’apposito modulo.

Questa donazione ha un costo aggiuntivo per il contribuente?

No, l’importo versato viene prelevato direttamente dalle imposte già versate.

Questo contributo è in alternativa all’8 per mille?

No. Il 5 per 1000 e l’8 per 1000 sono due versamenti distinti.

Che differenza c’è fra 5×1000 e 8×1000?

Mentre per l’8 per mille la scelta o meno di firmare incide solo sulla destinazione dei fondi e non sul loro ammontare, il 5 per mille è legato a quanti ne concederanno una destinazione.

Cosa devo fare perché il mio 5 per 1000 vada effettivamente a Braccia Aperte Onlus?

Dovete firmare nel riquadro di pertinenza delle onlus ed indicare il seguente codice fiscale

94067470263

nello spazio sotto la firma.

Che succede se firmo soltanto senza indicare il codice fiscale?

Se non viene indicato il codice fiscale le somme saranno ripartite in modo proporzionale in base al numero di preferenze ricevute dalle associazioni, pertanto aiuterete comunque Braccia Aperte ma in misura decisamente minore.

Posso destinare il 5xMille anche se non devo presentare la Dichiarazione dei Redditi?

Anche se non devi presentare la dichiarazione dei redditi puoi devolvere il tuo 5 per Mille.

Compila la scheda fornita insieme al CU dal tuo datore di lavoro o dall’ente erogatore della pensione, firmando nel riquadro indicato come Onlus e indicando il codice fiscale 94067470263 inserisci la scheda in una busta chiusa.

Scrivi sulla busta “DESTINAZIONE CINQUE PER MILLE IRPEF” e indica il tuo cognome, nome e codice fiscale. Consegnala a un ufficio postale, a uno sportello bancario – che le ricevono gratuitamente – o a un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (CAF, commercialisti…).

Posso destinare il 5xMille a due enti di solidarietà?

No, si può fare solo una scelta e destinare il 5xMille a un solo ente di solidarietà.

Se avete altre domande o suggerimenti non esitate a utilizzare i commenti. Grazie.

Mostra fotografica sulla Bolivia

 

Una mostra fotografica sulla Bolivia, che tocca temi di attualità e di interesse vario, è disponibile a noleggio presso la nostra sede.

Le tematiche possono essere riassunte nei seguenti punti:

  1. il sorriso di un bambino;
  2. progetti di cooperazione;
  3. cultura e civiltà;
  4. panoramica di luoghi.

Il materiale disponibile è di assoluta ed elevata qualità e comprende:

  1. 6 strutture in legno per il supporto di pannelli fotografici;
  2. 23 pannelli fotografici in plexiglass ;
  3. 100 fotografie formato cm.43 x cm.30 in alta definizione;
  4. 1 totem per supporto schermo, con armadietto contenitore lettore dvd e materiale vario;
  5. 1 lettore dvd;
  6. Cavi di collegamento vari;
  7. 1 schermo plasma tv da 42 pollici con presa usb;
  8. 1 cubo in legno cm.50×50 altezza cm.100 per centro mostra;
  9. 2 aste bandiere per il cubo;
  10. 1 mappamondo.

Il contributo per il noleggio verrà concordato al momento della richiesta previo accordi diretti. Si dovrà tenere anche conto che al momento della consegna dell’attrezzatura il richiedente dovrà versare a questa Associazione una somma da stabilire come deposito cauzionale. Si fa presente che la spesa del noleggio si riferisce alla necessità di garantire da parte nostra il mantenimento del materiale sempre in ottime condizioni. L’eventuale utile verrà interamente impiegato nei progetti di cooperazione che la nostra Associazione ha in Bolivia.

Inoltre, la nostra Associazione dispone di un furgone mod. Ducato Maxi che non può essere dato in uso a terzi. Esiste però la disponibilità temporale di qualche nostro socio che, previo accordi preventivi e concordando la copertura dei costi relativi all’utilizzo del mezzo stesso, potrà effettuare la consegna e/o il ritiro del materiale.

 

Federico Colbertaldo testimonial di Braccia aperte Onlus

Un ragazzo d’”oro” che con l’autenticità di colui che sa quanto sia utile ed importante mettere a disposizione la sua  immagine e la sua popolarità, accetta e nel contempo si propone testimonial della nostra Associazione.

Federico Colbertaldo, campione e primatista di nuoto, è tra noi, è portavoce ed immagine dell’Associazione  e dei suoi progetti.

Vincere nello sport e conseguire grandi risultati con impegno e dedizione è ciò che a lui riesce; campionati italiani, europei, mondiali ed olimpiadi sono obiettivi raggiunti e sempre da ripetersi.

Vincere in solidarietà ed altruismo sono altrettanto sfide che affronta con le sue grandi doti umane.

La nostra Associazione si sente onorata di condividere con lui questi sentimenti tradotti in obiettivi e finalità.

A Federico il nostro grande sostegno e la nostra amicizia perché possa sempre proporsi con grandi vittorie nello sport e sia sempre capace di trasmettere il messaggio di condivisione e solidarietà verso il prossimo.

In bocca al lupo…… Federico