Progetto umanitario “YAPACANI” centro per la famiglia

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Provincia Ichilo.
Santa Cruz – Bolivia

AMBIENTAZIONE:

La grande parrocchia di San Carlos, occupa circa 13 mila chilometri quadrati, con 91 mila abitanti, nel dipartimento di Santa Cruz, nella zona attraversata dal fiume Ichilo, in Bolivia.

In questo paesetto i Salesiani sono arrivati 45 anni fa, in mezzo a molte difficoltà. Infatti era una zona di piena missione, dove la povertà della gente era impressionante.

Si sono costruite chiese, ambulatori, scuole, e molte altre costruzioni necessarie nella immensa zona. Sono sette i centri piú importanti. Quello piú popolato è Yapacaní.

YAPACANI´ è un centro grande che è cresciuto negli ultimi anni rapidamente. Infatti da 5000 abitanti che aveva nell’anno 1980 adesso ne conta 80000 ed è in fase di crescita continua.
In questo agglomerato di persone la parte più debole è la famiglia. Arrivano da tutte le parti. Sono persone povere , cercano lavoro ed un posto dove poter vivere. Quindi la periferia di Yapacaní diventa il posto ideale per loro. Si adattano come possono e cercano di sopravvivere.

Naturalmente la povertà è il comune denominatore in questa zona, dove il lavoro organizzato e serio è scarso e dove le necessità sono molte e le famiglie numerose. Quindi la fame, con le malattie sono il problema constante di tutte queste famiglie.

Progetto di costruzione di un “CENTRO DELLA FAMIGLIA”

ATTIVITÁ IMPORTANTI

Visitare le famiglie nella loro realtà dove vivono, per constatare i vari problemi di: Salute delle persone, il lavoro dei genitori, lo studio dei figli e la parte religiosa.

INCARICATE DI SVOLGERE IL LAVORO
Le Suore “Lavoratrici missionarie della Immacolata”. Hanno molta pratica, sanno fare le tabelle, mettere i dati nel computer e fare tutti gli studi necessari per una assistenza personalizzata.

PROPOSTA DI COSTRUZIONE

Nella stessa zona periferica di Yapcaní è necessario costruire un centro per la famiglia, con i vari reparti urgenti per le attenzioni quotidiane, formazione delle persone, distribuzione di viveri.

La costruzione sará fatta di una forma semplice e molto utile, non grande, per avere una attenzione delle persone in modo rapido e concreto.

Un posto controllato e ben protetto, nel mezzo delle stesse famiglie che proliferano abbondanti in questa zona periferica. La Parrocchia ha cercato delle suore per questo lavoro e sono le “Lavoratrici missionarie della Immacolata”. La parrocchia mette a
disposizione il terreno di duemila metri quadrati e Braccia Aperte si impegna nella costruzione di un ambiente per portare avanti questo servizio di bene per le famiglie.

PROGETTO

Costruire con l’aiuto di Braccia Aperte un centro per seguire le famiglie povere della zona periferica di Yapacaní.

La somma totale per questa costruzione è di 50.000 Euro.

La Parrocchia, con l’aiuto delle persone e di altre istituzioni cercherà di aggiungere quello che manca per completare la opera.

Relazione di P. Carlo Longo missionario in Bolivia[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Centro di riabilitazione bambini malnutriti

Questa è una lettera pervenutaci dalle Suore della Provvidenza che ci chiedono un aiuto per il loro centro di Riabilitazione per bambini malnutriti di cui ci facciamo carico come associazione.

Gentili signori “Associazione BRACCIA APERTE” Sergio Bonato
Recentemente un volontario italiano ci ha detto circa la vostra associazione e ci ha dato l’indirizzo di un contatto.
Siamo le religiose Suore della Provvidenza, lavoriamo al Centro Riabilitazione di bambini malnutriti “P. Luis “, fondato dal 12 Aprile 1989.
Il Centro è emerso per rispondere ai tanti bambini con malnutrizione presentati in questi anni e continua ancora oggi in risposta alle nostre popolazioni bisognose.
Il Centro di Riabilitazione malnutriti Bambini “P. Luis “, si trova nel comune di San Carlos situato nel Ichilo a 120 km dalla capitale del dipartimento di Santa Cruz de la Sierra, in Bolivia.
Il comune di San Carlos, insieme con i comuni di San Juan, Buena Vista Yapacani formano Ichilo, dipartimento di Santa Cruz.
Il Comune di San Carlos è costituito dalla città di San Carlos (più importante), e di altri grandi centri abitati: Buen Retiro, Antofagasta e Santa Fe.
Situato sulla strada principale Cochabamba-Santa Cruz la rende una località con una grande probabilità di comunicazione con il resto dei comuni reparto e altre parti del paese.
Il Centro dispone di gestione della capacità di 50 posti letto nel corso del 2015 sono stati riabilitati 167 bambini.
Il lavoro è duro e le spese per la riabilitazione dei bambini moderatamente e seriamente malnutriti sono molte. Per questo ci rivolgiamo a voi come “Associazione BRACCIA APERTE Onlus”, chiedendo se potete aiutarci ad andare avanti con questo lavoro di carità, per salvare sia i bambini che il centro stesso.
Vi facciamo tantiauguri come comunità di suore per il successo nella vostra opera di solidarietà ai più piccoli e bisognosi.

Chiediamo al Signore di benedirvi

Atte. H.na Clara, Agueda, Hortensia

Community center

I bambini di casa Virgen de Fatima

Progetto Hogar de Niños Virgen de Fátima

Nell’anno 2016 si è potuto attivare un intervento a favore di un orfanatrofio sito in S. Cruz.

Pur non essendo di una elevata quantità economica trova valenza per la specificità del bisogno espresso dalle suore che gestiscono l’opera.

Abbiamo messo a disposizione 3000,00 euro per l’acquisto ed installazione di un climatizzatore e di un ordinativo di pannolini e materiale di consumo vario.

A seguito la relazione con richiesta fattaci pervenire dalle suore responsabili dell’ Hogar de Niños Virgen de Fátima.

Dati di riferimento:
Direttore: sr. Junko Tateishi
Congregazione delle Suore della Carità di Gesù
Indirizzo: Av. Centenario C / Tucabaca n ° 2440, tra il 2 ° e 3 ° anello scatola No. 2806 Santa Cruz-Bolivia
Telefono: 354-1101
Mail: hfatima@cotas.com.bo / ofatima@cotas.com.bo
Popolazione: 70 bambini / come dalla nascita ai 6 anni. Questa è la popolazione fissa a casa, ma tra questi ci sono alcuni bambini che frequentano per periodi più brevi in ​​modo che i bambini serviti annualmente sono circa 230
La casa Virgen de Fatima è stata creata per fornire una protezione per i bambini a rischio sociale (abbandono, orfani totali o parziali, i bambini che vivono in strada, ecc), dispone di un’infrastruttura in grado di ospitare 100 bambini la cui età varia dai neonati ai 6 anni, ma per motivi economici ha dovuto ridurre la popolazione a 70 in quanto non hanno le risorse per assumere il personale necessario per la cura dei bambini.
Questa istituzione opera di circa più di 30 anni fa, ma per motivi di cattiva amministrazione sono stati invitati nel 1989 alla Congregazione delle Suore della Carità di Miyazaki (oggi Srs. di Carità di Gesù) di prendere in carico l’amministrazione della istituzione, e portare avanti questo lavoro a favore dei bambini. Ora seriamente sta valutando la possibilità di dover ridurre ulteriormente il numero dei bambini perchè le risorse economiche continuano a diminuire e gli stipendi continuano a crescere.

Domanda di contributo:

  • Creazione di una cava di sabbia per i bambini / come Home Nostra Signora di Fatima.
  • Acquisto e installazione di aria condizionata per la sala giochi per bambini / come 2 a 3 anni.
  • Biancheria intima e calze per i bambini / come 2 a 6 anni.
  • La domanda di personale di assistenza di lavoro stipendio cura per i bambini a casa Virgen de Fatima.
  • pannolini per neonati.
    Poi facciamo giustificare la richiesta:
  • La costruzione del recinto con sabbia è della massima importanza per favorire lo sviluppo delle capacità sensoriali e psicomotorie dei bambini in casa, perché prima abbiamo personale sufficienti per incoraggiare i bambini, la maggior parte dei bambini hanno gravi difficoltà a il suo sviluppo nella scuola materna particolarmente pregiati capacità motorie, e altri, hanno a corto di bambini fuori casa non vanno molto spesso in modo che il recinto con sabbia sarebbe un diverso modo che i bambini possono giocare.

1. Nome del progetto:
Costruzione di una cava di sabbia per i bambini Senza la Madonna di Fatima
2. Posizione
Bambini casa Virgen de Fátima Santa Cruz-Bolivia
3. Popolazione
Bambini circa 230 bambini di età compresa tra 0 e 6 anni ogni anno. Inizio chiarire che accoglie 70 bambini, ma la permanenza di ogni casa può variare da un giorno a 6 anni.
4. Fine
I bambini / come Home Vergine di Fatima a sviluppare il loro potenziale per migliorare le loro possibilità di integrarsi nella società.
5. Scopo
Bambini / famiglia come la Madonna di Fatima hanno un livello ottimale per lo sviluppo delle proprie capacità sensoriali e cognitive.
6. I prodotti
abilità motorie sviluppate
motorio sviluppo ottimale
nozione di matematica di base
la creatività e l’immaginazione stimolata
7. Costo totale
3000 $
B. L’acquisizione e l’installazione di aria condizionata per la sala giochi per bambini / da 2 a 3 anni è molto importante perché la temperatura della città di Santa Cruz è compreso tra 30 ° e 40 ° C normalmente, e i bambini trascorrono abbastanza tempo su di esso, perché non ha abbastanza personale per svolgere attività al di fuori della stanza, perché mentre una delle tate devono eseguire alcune attività deve soddisfare gli altri bambini da soli.
1. Nome del progetto:
Acquisto e installazione di aria condizionata nella sala di San Martin (gioco camera bambini di età compresa tra 2 e 3 anni) delle famiglie Vergine di Fatima
2. Posizione
Bambini casa Virgen de Fátima Santa Cruz-Bolivia
3. Popolazione
Circa 50 bambini fino a 2 o 3 anni ogni anno.
4. Fine
I bambini / San Martin come operano piacevolmente nella sala giochi.
5. Scopo
le condizioni della pelle Diminuzione dei bambini / come San Martin, conducono le loro attività all’interno della loro vita più serenamente nei giorni caldi e giorni freddi.
6. I prodotti
le condizioni della pelle diminuito.
i bambini più rilassato predisposti per svolgere le loro attività.
Diminuzione affaticamento causato dal calore intenso di Santa Cruz
7. Costo totale
$ 1000
C. chiedere biancheria intima e calze per i bambini / come 2 a 6 anni, questi sono sempre scarsi e sono di uso quotidiano.

D. La domanda di personale di assistenza di lavoro stipendio cura per i bambini a casa Virgen de Fatima. Questo è il requisito principale per il funzionamento di una casa ed è la più scarse e difficili da ottenere, perché gli aiuti dall’estero sono in declino, il governo sta anche riducendo il suo aiuto, la gente difficilmente fanno donazioni in denaro e salari sono in aumento . Per tutte queste ragioni ci rivolgiamo a voi con la speranza di avere il loro sostegno per lo stipendio di 3 persone che ogni anno guadagnano $ 4500, e il totale da $ 13.500 per un anno.
E. Domanda di pannolini per bambini, come già detto la nostra popolazione, compresi i neonati dai neonati che è essenziale per i pannolini mandrino per loro, un giorno una media di 280 pannolini affare in una settimana e 1960 unità di affare mese 58800 unità in pannolini.

Progetto umanitario El Alto

PROGETTO

COSTRUZIONE DI UN SALONE, BAGNI E UN AMBULATORIO MEDICO E DENTISTICO PRESSO IL CENTRO INFANTILE “MARIA AUXILIADORA” IN EL ALTO LA PAZ – BOLIVIA

Instituzione:

Congregazione delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore

Responsabilì:

Suor Elisabetta Sclapari

Suor Rosella Tiana

DATA: Cochabamba, 10 aprile del 2016 Cochabamba – Bolivia

COSTRUZIONE DI UN SALONE, BAGNI E UN AMBULATORIO MEDICO E DENTISTICO PRESSO IL CENTRO INFANTILE “MARIA AUXILIADORA” EL ALTO

Introduzione.

Suor Elisabetta Sclaplari, Superiora delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore in Bolivia e Suor Rosella Tiana, coordinatrice del Progetto, sono impegnate da circa 30 anni, in progetti di cooperazione allo sviluppo educativo – sociale – nutrizionale e sanitario dell’infanzia ed adolescenza in estremo stato di abbandono e povertà.

Poiché una delle case della Congregazione si trova a El Alto, nell’ Altipiano boliviano, Suor Elisabetta e Suor Rosella, sono a conoscenza delle necessità della popolazione ivi residente, motivo per cui propongono l’adozione del seguente progetto:

Costruzione di un salone, bagni e un ambulatorio medico e dentistico – “Centro infantile “Maria Auxiliadora” il cui obiettivo principale è quello di sostenere le necessità di bambini e genitori, con speciale attenzione alle mamme e ai bambini, La costruzione di questo progetto e la divulgazione di un’offerta formativa che include la conoscenza di norme igieniche, di alimentazione e cura dello proprio stato di salute, offrirebbe agli abitanti della regione una possibilità di sviluppo socio – educativo – sanitario come sistema preventivo, attraverso la promozione della donna e la cura della famiglia e di un minicentro medico ambulatorio di salute – dentistico.

PROGETTO

Nome del Progetto:

Centro Infantile “María Auxiliadora” – El Alto – Bolivia

DATI DELLA ORGANIZZAZIONE RICHIEDENTE

Identificazione

Nome: Suor Rosella Tiana

Via Mons. Josè Cognata s/n Tiquipaya Cochabamba Bolivia

Casella Postal: 1306, Cochabamba, Bolivia

E-mail: suor.rosella@gmail.com

Telefono: 00591 44312911 Cellulare: 00591 72220060

Nome della Rappresentante Legale:

Nome:Suor. Elisabetta Sclapari, Salesiana Oblatas del Sagrato Corazòn Sigla: SOSC

Indirizzo: Via Mons. Josè Cognata s/n, Località Tiquipaya, Cochabamba, Bolivia.

Casella Postale: 1306

Telefono/Fax: 00591-4-4312911

E-m@il: soscbolivia@entelnet.bo

Natura Giuridica dell’Entità

La Congregazione delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore, è istituita nell’Arcidiocesi di Cochabamba (Bolivia), ha domicilio nella località di Tiquipaya e gode di piena Personalità Giuridica Canonica, lavorando al servizio della Comunità in opere sociali senza fine di lucro.

Dati della Diocesi:

La Diocesi di El Alto è stata fondata circa 20 anni fà. Il territorio ha 6 Province del dipartimento de La Paz (Omasuyos, Camacho, Muñejas, Ingavi, Los Andes e Manco Kapac) ubicate nevados tra quelli della Cordigliera reale delle Ande e il lago Titicaca. parte: inoltre una parte della provincia Murillo. ( il centro de La Paz)

PROVINCIA

SUPERFICIE

POPOLAZIONE

MUÑEJAS

4.965

29.694

CAMACHO

2.080

59.847

MANCO CAPAK

367

24.039

OMASUYOS

2.065

92.126

LOS ANDES

1.658

73.728

INGAVI

5.410

106.086

MURILLO

387

974.754

TOTAL

16.932 Km2

1.360.274

Mappa della Bolivia:

mappa-bolivia

Dipartimento della pace:

cartina

La Popolazione:

La popolazione della diocesi raggiunge 1.400.000 abitanti. Più di 1 milione corrisponde alla città di El Alto e il resto circa 300.000 all’ area rurale.

Nell’aspetto socio economico e pastorale sociale, la Diocesi ha due realtà: urbano e rurale.

L`area rurale nella parte sociale, si caratterizza fra gli altri elementi per una forte migrazione delle famiglie alle grandi città della Bolivia e all’estero. L’economia della popolazione é basata sull’ attività agricola, tenendo conto che la mono-coltivazione è sempre più forte con la divisione dei terreni, questo porta un costante impoverimento della popolazione.

La città di El Alto è uno dei luoghi con maggiore povertà che ha la Bolivia.

Situata a 4070 metri sopra il livello del mare, con un clima molto ostile.

Negli ultimi 2 decenni la popolazione di El Alto si è triplicata, raggiungendo attualmente 1 milione di abitanti. Questo sopra tutto si deve alla migrazione delle comunità rurali, centri

dei minatori e del resto della nazione; persone e famiglie che giungono presso la città di El Alto nella ricerca di migliorare le condizioni della loro vita e dei loro figli.

Con questo hanno trovato una realtà molto diversa da quella che avevano pensato e desiderato: disoccupazione, mancanza di abitazioni e di servizi di base, mancanza di scuole di qualsiasi grado e di centri di salute; situazioni che vanno ad aumentare i problemi sociali, come: alti tassi di criminalità, infra-violenza familiare, maltrattamento infantile, il consumo eccessivo di alcol e droga, prostituzione infantile, frequenti rapimenti e traffico di organi e di persone ecc.

La crescita della popolazione è del 6%in questa provincia quando la media nazionale è solo del 1,5%.

La popolazione di El Alto è una popolazione molto giovane: il 59% sono persone minori di 24 anni e il 39% minori di 14 anni.

Più del 90% della popolazione è di origine indígena, il 70% di origine Aymara. Le culture sono radicate nelle credenze religiose molto forti con elementi culturali, machismo, e paternalismo.

Questa situazione porta a un continuo maltrattamento della donna e dei figli, facilitando cosi gli abbandoni da parte dell’ uomo del nucleo familiare.

Panoramica storica

Il Centro “Maria Auxiliadora” è stato fondato nel 1988 dai Salesiani Suore Oblate del Sacro Cuore. In quel tempo per la costruzione si utilizzò la terra adiacente alla cappella “Maria Immacolata”, la costruzione del centro ed anche la casa delle suore è stata possibile grazie al sostegno finanziario della Congregazione dei Salesiani.

Inizialmente il centro custodiva 40 bambini; Le suore sono riuscite ad avere un contributo economico, che ha permesso di espandere l’infrastruttura del Centro cosi da arrivare ad assistere 130 bambini.

Fino al 2013 Il Centro è stato gestito da Suor Luisa Guibellini , religiosa instancabile con spirito missionario e con grande impegno verso i bambini, poveri e emarginati.

Nel 2013 per motivi di salute Suor Luisa rientrò in Italia; in assenza di alternative, il centro fù affidato alla diocesi di El Alto. A partire dal novembre 2015 le Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore hanno ripreso il centro.

Situazione giuridica

Legalmente il Centro Infantil “María Auxiliadora” è appoggiato sia alla Familia Salesiana e allo stesso tiempo alla Diócesi di El Alto, è riconosciuto come Opera Sociale della chiesa Cattolica della Congregazione delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore, in carica come responsabile per la Amministrazione del Centro suor Mabel Chileno, sotto la guida di suor Rosella Tiana responsabile del Progetto.

Funzionamento del Centro

Attualmente il Centro Infantile “María Auxiliadora” assiste giornalmente 144 bambini di età compresa dai 2 ai 5 anni. Tutti i bambini vengono da famiglie della campagna de Riesgo Alto.

Descrizione del territorio intorno al progetto

El Alto è una città situata nel dipartimento di La Paz, Bolivia a ovest dell’ Altipiano. Il territorio del comune di El Alto si estende per circa 388.000 kmq. Fa parte dell’area metropolitana di La Paz, con la quale forma Il secondo agglomerato urbano più grande della Bolivia; si trova ad un’altitudine di 4.070 metri.

Il 60% della popolazione Alteña vive in condizioni di povertà e il 30% addirittura in condizioni di povertà estrema o di indigenza senza poter soddisfare le esigenze di base quali il cibo.
È preoccupante la mancanza dei servizi di base, in quanto solo il 72% della popolazione ha acqua potabile in casa, il 75% ha elettricità, solo il 55% ha fognature.
Chi lavora è solo il 10% ed ha un contratto di lavoro regolare, con l’assicurazione sanitaria i contributi per la pensione ed altri benefici di lavoro.

Il resto della popolazione lavora in un modo informale con il commercio, l’edilizia e trasporti.

Se il salario minimo ben consolidato da parte dei dipendenti del governo é attualmente di 1.640,00 Bs. (US $ 237), per la gran maggioranza è molto comune non raggiungerlo essendo molto frequente lo stipendio mensile di 600.00 Bs. (US $ 86). Tale situazione costringe le famiglie a far lavorare i due genitori, compresi i bambini e gli adolescenti in età molto giovane; una situazione molto complessa specialmente dove la donna è madre e padre dei propri figli.

Istruzione

In riferimento alla istruzione, solo di 72% degli adolescenti termina le scuole elementari, il 38% le scuole superiori ed il 10% l’ università.

El Alto conta 222 unità educative, 148 pubbliche e 74 private. Il numero è nettamente inferiore alla domanda della popolazione. Nei nuovi insediamenti urbani non ci sono scuole, e ancor meno asili per bambini; è notevole l’ apporto e il lavoro della Chiesa Cattolica .

Esiste una grande richiesta di asili da parte della popolazione, soprattutto dalle numerose madri abbandonate dai mariti e ragazze madri.

I Centri educativi che già esistono funzionano nella loro totalità nel Centro di El Alto.

Dobbiamo riconoscere che la mancanza di Centri educativi per i bambini é un elemento negativo che presto o tardi andrà ad aumentare la situazione di povertà nell’ intera area della città di El Alto.

Situazione dei bambini

Senza dubbio chi soffre di più dalla situazione socio – economica della città di El Alto sono i bambini. I dati statistici che rispecchiano sono confusi, contraddittori e a volte perfino estremamente discutibili; dipende sempre da dove provengono le fonti di informazione: se pubblica o privata.

Il problema più sofferto per i bambini di El Alto con tutta onestà è il maltrattamento che subiscono: Statistiche del ministero dell’ infanzia del governo boliviano sostengono che l’83% dei bambini soffre di violenza nelle proprie famiglie e nelle scuole, attraverso colpi, castighi fisici e insulti.

Le Defensorías dei bambini ed adolescenti di El l’Alto ricevono annualmente più di 30.000 denunce di maltrattamento infantile, la grande maggioranza dei casi di maltrattamento infantile non si rivela per motivi culturali o per la paura che il papà possa a posteriori abbandonare la famiglia, lasciandola senza mezzi di sussistenza.

Tenendo conto che la gran maggioranza delle donne lavorano, diventa una pratica molto comune, che le madri lasciano loro figli piccoli da soli rinchiusi in casa, mentre esse sono fuori per lavoro. I bambini rimangono con qualcosa da mangiare, in assoluto abbandono durante tutto il giorno.

Ecco l’ importanza davanti a queste realtà di avere asili o centri educativi per bambini, in modo che la mamma continui a lavorare per sostenere la famiglia.

Nonostante la mancanza di statistiche attendibili, possiamo stabilire in base a varie fonti, che circa 80% dei bambini di El Alto soffre di malnutrizione, di questi più del 30% di malnutrizione grave, che colpisce lo sviluppo fisico, intellettuale e affettivo dei bambini.

Altri problemi che affliggono i bimbi di El Alto sono i frequenti abusi sessuali ( generalmente gli aggressori sono i familiari), il lavoro minorile e la prostituzione infantile ed il consumo di droghe e alcool.

Situazione della zona 12 ottobre

La zona 12 ottobre situata questa nella parte dell’Urbe centrale di Altena, limitrofe nella Ceja di El Alto. Appartiene a 1 Distretto di El Alto.

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La popolazione della zona 12 ottobre raggiunge 15.000 abitanti. Ciò che fa la differenza di altri quartieri di El Alto, è nominata “zona rossa”, per via dei tanti postriboli, lenocinios, cantine, e luoghi clandestini di vendita di stupefacenti, ecc. di El Alto.

Tutti i giorni accadono fatti criminali: furti, assalti, omicidi. Di conseguenza nell’ambiente in cui vivono i bambini e le bambine della zona sono considerati ad alto rischio sociale.

La popolazione che lavora si dedica alle attività informali soprattutto al commercio.

Per la sua posizione centrale la popolazione ha facile acceso ai servizi di salute o alle unità educative. Tuttavia, mancano Centri educativi per i bambini piccoli, per questo il Centro “Maria Auxiliadora” diventa una delle poche alternative di questo aspetto. Sopratutto per le famiglie numerose, separate e a madri sole e abbandonata.

Obiettivo

Meta principale

Bambini e bambine in situazione ad alto rischio sociale della zona 12 di ottobre della città di El Alto, possono trovare nel Centro infantile “Maria Auxiliadora” un ambiente adeguato

con persone che possono accoglierli volendoli bene e dando a loro affetto e un po di serenità per garantirgli un futuro più sicuro.

Obiettivi del progetto

  1. Le famiglie divise e numerose , ragazze madri e madri abbandonate della zona 12 di ottobre della città di El Alto possono disporre del Centro infantile, per appoggiarle e aiutarle nell’allevamento e nell’educazione dei loro figli piccoli.

2. 144 bambini e bambine ogni anno ad alto rischio sociale: provenienti dalle famiglie numerose, divise o vittime della violenza e maltrattamenti o vittime della negligenza, possono trovare uno spazio che garantisce lo sviluppo integrale:fisico, motorio, intellettuale, affettivo e sociale.

3. Le madri e padri di famiglia possono trovare nel Centro uno spazio familiare di formazione che consenta loro di rafforzare l’ autostima la fiducia e i legami matrimoniali e di famiglia.

Protezione dei bambini

I problemi sociali che vivono i bambini nella città di El Alto, è molto complessa e non richiede solo risposte strutturali, ma reali e concrete. Questa è la sfida del Centro infantile “Maria Auxiliadora”.
Con tutta sicurezza la situazione dei bambini che vivono in numerosi sobborghi di El Alto è molto difficile. Tuttavia la realtà dei bambini che vivono nella zona il 12 ottobre è di altissimo rischio sociale. La zona in cui quasi ogni casa è un bordello o sfruttamento della prostituzione, o cantine dove è più che normale vedere persone che vendono o consumano droghe e tanti tanti ubriachi.

Il Centro infantile “Maria Auxiliadora” è una delle pochissime alternative dove la popolazione può contare per curare giornalmente i propri bambini.

Con l’ ampliamento del nuovo salone e con l’ ambulatorio medico si pensa di arrivare a ricevere fino 150 bambini.

Perciò è di fondamentale importanza per la popolazione del 12 ottobre garantire la continuità del nostro Centro infantile.

Un grazie di cuore per la vostra generosità, noi tutte preghiamo ogni giorno perché il Signore benedica e vegli sempre sulle vostre splendide famiglie.

Un abbraccio.

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Mercatini ed Attività

Durante vari momenti dell’anno allestiamo il nostro stand in molteplici piazze, preferibilmente in occasione di festeggiamenti patronali del paese ospitante, per l’esposizione di prodotti artigianali boliviani, per la cui cessione si fa richiesta di una contribuzione economica. In diversi periodi dell’anno siamo presenti, sempre con il nostro stand all’interno dell’Ipermercato “I Giardini del Sole” di Castelfranco Veneto (TV).

Anche in provincia di Varese vengono proposti i nostri progetti attraverso attività commerciali quali i mercatini di artigianato boliviano.

Due sono le feste sociali di solidarietà che teniamo durante l’anno solare, generalmente l’ultima domenica di maggio e la prima domenica di ottobre. In questa seconda manifestazione si organizza un quadrangolare di calcio tra particolari formazioni, in questi anni si sono susseguite le compagini dei Carabinieri, della nostra Associazione, dei dipendenti comunali di Zero Branco, dei Vigili del Fuoco di Treviso, dei Camionisti di Vittorio Veneto, dell’Azienda Fiorini Omnia Service, dei Capi Treno di Venezia Mestre, dei Veterani del Montello. Una grande presenza di sostenitori nostri e loro permettono così una buona raccolta fondi.

Altri importanti iniziative riguardano il periodo pasquale dove i nostri soci sono impegnati nella vendita di uova pasquali.

Avvicinati e contattaci!!

Sarà piacevole conoscerti e farci conoscere!

Progetto umanitario centro sanitario

PRECEDENTI

La zona Sud di Cochabamba si caratterizza per la sua segregazione ed emarginazione socio-economica relativa allo spazio metropolitano nel suo insieme. La sua popolazione è nettamente migrante dei dipartimenti di Oruro, Potosì, La Paz, Sucre e di alcune province del dipartimento di Cochabamba. Questi spostamenti migratori hanno creato e popolato nuove comunità, si incontrano diverse fasi di consolidazione comunitaria in base al quartiere. In questo modo esiste in queste zone una confluenza di diversi processi migratori con caratteristiche che ancora non sono state sistematizzate.

Queste nuove comunità non hanno l’appoggio delle istituzioni pubbliche, la gente costruisce la propria comunità che rimane al margine della politica di sviluppo comunale o dipartimentale.

Gli abitanti dei distretti della zona Sud son quelli che meno hanno accesso ai servizi di educazione, salute e altri servizi.

Il Comune di Arbieto, fino a pochi anni fa era una zona agricola, però con la costante migrazione si sono accelerati i cambiamenti nel processo di Urbanizzazione del Distretto 4, il quale si manifesta con l’apparizione di nuove comunità, rappresentate da una popolazione prevista di 11.000 abitanti per l’anno 2010 (secondo l’INE), con una densità demografica di 66,55 abitanti per km quadrato. Le lingue principali sono il “quechua” e il castigliano con un 23% e un 70% rispettivamente. (Secondo i dati preliminari dell’ultimo censimento del 2012 la popolazione è cresciuta approssimativamente di 18.000 abitanti).

Il Territorio Parrocchiale comprende il Settore di Llave Mayu, ubicato nel Comune di Arbieto, Terza Sezione della Provincia Esteban Arze, a Sud-Est della città di Cochabamba , le comunità che comprendono il Settore

Parrocchiale del Llave Mayu sono: Mineros San Juan II, Canelas I, Canelas II, Llave Mayu I, Llave Mayu II, Florida, Alto Litoral, La Tranca.

La maggior parte delle famiglie non ha la documentazione che garantisce il diritto di proprietà, per questo motivo si cerca di rafforzare con tutti i mezzi possibili e le autorità giudiziarie dello Stato della propria legge il diritto di proprietà.

E’ un luogo trascurato e abbastanza distante, non ci sono mezzi di trasporto che facilitino lo sviluppo della popolazione.

Attraverso le visite alle famiglie, si è osservato che le condizioni di vita sono abbastanza brutte, non si hanno i servizi basici, specialmente acqua e fognature. La grande quantità di case riflette le brutte condizioni di salute alle quali sono esposti i suoi abitanti con seri rischi di malattie o nel peggior caso di morte.

Per quanto riguarda il lavoro, la maggioranza degli uomini fa il muratore, alcuni l’autista o il lavoratore occasionale e le entrate economiche sono minime. Le donne si dedicano a lavori informali come venditrici ambulanti, lavandaie, aiutanti in cucina e lavori che permettano loro di guadagnare per sostenere la famiglia.

I problemi che prevalgono sono: la denutrizione infantile, la mancanza di assistenza medica, le aggressioni fisiche e psicologiche, i problemi di alcolismo, l’ignoranza per quanto riguarda la prevenzione delle malattie, la scarsa pianificazione familiare, si hanno in media 7 figli per famiglia.

Il tasso di fecondità è uno dei più alti del paese con una media di 7 figli per donna in età fertile, un elevato tasso di disoccupazione, un livello di educazione generalmente molto basso e con problemi di analfabetismo, problemi di mal nutrizione e di salute in generale, la maggioranza delle famiglie è priva di risorse e vive in condizioni precarie.

Non esiste un centro sanitario che presti servizi alla comunità, per tanto la maggioranza della popolazione con qualche malattia o dolore deve spostarsi nei comuni più vicini al dipartimento e questo implica costi maggiori, perdita di molto tempo e mancanza di interesse in questi centri medici.

 

SITUAZIONE SANITARIA

Una delle priorità del nostro lavoro è la salute delle persone, le malattie sono aumentate a causa delle condizioni inadeguate delle famiglie.

Le malattie riscontrate durante le visite domiciliari attraverso inchieste ed interviste sono state:

Malattie più comuni:

·         IRAS < di 5 anni (infezioni respiratorie acute)

·         EDAS < di 5 anni (malattie diarroiche acute)

·         IRAS < di 5 anni

Malattie Croniche:

·         Artriti Reumatoidi

·         Lombosciatalgia

·         HTA (Ipertensione Arteriale)

·         Tripanosomiasi

·         Denutrizione Cronica

·         Patologie Digestive

·         Malattie Croniche e degenerative (cancro)

Problemi di salute:

·         Problemi dentali

·         Malattie infettive (es. Epatiti, tubercolosi…)

·         Malattie Polmonari

·         Malattie a trasmissione sessuale (VIH/SIDA)

·         Gravidanza nell’adolescenza

·         Abuso infantile/negligenza

·         Stupri/Aggressioni sessuali

·         Violenze familiari

·         Problemi di vecchiaia (artrite, perdita della vista e dell’udito…)

Il territorio parrocchiale non ha alcun ospedale dove la popolazione possa essere assistita, tuttavia esiste un centro di salute privato abbastanza distante da queste popolazioni menzionate.

Il 37% della popolazione si reca nei centri di salute più vicini.

Il 21% decide di recarsi nelle farmacie per alleviare il dolore, nel territorio esistono solo 3 farmacie particolari.

Il 21% decide di auto curarsi attraverso la medicina naturale domestica e tradizionale.

L’11% di questa popolazione decide di recarsi all’ospedale Viedma quando c’è un’emergenza o non ci sono specialisti nei centri di salute vicini.

E il 10% si reca nei centri di salute particolari ubicati nella città.

OBIETTIVI

OBIETTIVO GENERALE

Ottenere l’interesse nei confronti della prevenzione e delle cure promuovendo l’attenzione alla salute e alla prevenzione delle malattie in maniera adeguata ed efficiente, realizzando consulenze interne ed esterne, colloqui e laboratori che inculchino nelle persone l’importanza della cura della salute, cercando di conseguire il benessere e una miglior qualità della vita.

OBIETTIVI SPECIFICI

·         Costruzione del Centro Sanitario nel Llave Mayu

·         Implementazione del Centro Sanitario nel Llave Mayu

·         Conformare l’equipe medico incaricato al Centro Sanitario nel Llave Mayu

·         Attenzione continua nella consulenza medica

·         Partecipazione ed organizzazione delle attività educativo-preventive di salute

·         Visite domiciliari e accompagnamento medico

·         Pianificazioni periodiche (mensili, trimestrali e annuali) con l’equipe medica

·         Ottenere la collaborazione di diverse istituzioni sia pubbliche che private, governative e non, legate alla cura della salute

·         Offrire spazio d’intercambio di esperienze, attraverso la promozione del volontariato

 

GIUSTIFICAZIONE

·         La salute è un diritto senza esclusione alcuna, lo Stato non ha prestato servizi in questo territorio, la domanda di servizi di salute incrementa dato i processi demografici, il quadro delle malattie si trasforma e si evolve verso alcune malattie che sono più costose da curare.

·         Il progetto è giustificato dal fatto che si considera una popolazione obiettivo con più di 25000 abitanti, tra i quali per lo meno una persona di ogni famiglia ha problemi di salute, le malattie colpiscono bambini e adulti.

·         Il progetto risponde alla necessità che si ha nell’ambito della salute preventiva e curativa, cercando di migliorare la qualità della vita delle persone

·         Il progetto cerca di dare maggior enfasi nel servizio alla salute in maniera solidale, con l’accompagnamento continuo attraverso le visite e con la coordinazione dell’equipe medica e con gli assistenti sociali.

·         La mancanza di conoscenze delle malattie è allarmante, è per questo che l’equipe di professionisti sanitari realizzerà laboratori che permettano di prevenire alcune malattie, sensibilizzando le popolazioni vicine all’importanza della cura della propria salute

·         Un altro fattore che affligge la cura della salute delle persone è il costo elevato dei servizi sanitari, le medicine e i trattamenti medici. Per questo molte persone preferiscono non fare niente per la propria salute.

·         Per i fondi contiamo nell’impegno della comunità per la manodopera

·         E’ importante comunicare che quando si hanno dei casi estremi, si realizza un accompagnamento congiunto (medico-sociale) negli ospedali, cercando di ridurre i costi di chirurgia complessi e costosi, i quali sono coperti per le famiglie e con il contributo della popolazione in accordo con le proprie possibilità.

·         La Parrocchia si responsabilizzerà del buon funzionamento di questo Centro Sanitario, cercando la coordinazione con l’equipe medica e le autorità del comune.

 

BENEFICIARI DEL PROGETTO

Beneficiari diretti:

·         Circa dai 1000 ai 1500 bambini e bambine e giovani in età scolare che non hanno le risorse economiche necessarie per curare e prevenire la salute, che frequentano il Centro Sanitario per essere assistiti nei loro problemi di salute: malattie croniche, malattie comuni, problemi dentali.

·         Circa dai 500 ai 1000 adulti che non hanno le risorse necessarie per essere assistiti nei centri di salute e ospedali.

Beneficiari indiretti:

·         La popolazione generale del Territorio Parrocchiale nel suo insieme, coloro che vedono il Centro Sanitario come un referente per l’attenzione alla salute.

ATTIVITA

L’attenzione alla salute che viene offerta comprende in tutto tre livelli: attenzione medica, promozione della salute e attenzione integrale odontoiatrica. Malgrado ciò è necessario chiarire che il progetto risponde specificatamente alle necessità mediche preventive e curative.

Pertanto le attività che si realizzeranno a partire dall’implementazione di questa Centro Sanitario, considerando una base di 5 anni, sono:

·         Consulenze esterne, attenzione medica ai sintomi o malesseri generali, attraverso l’attenzione primaria (prevenzione e promozione della salute nel Centro e attraverso le visite a domicilio)

·         Attenzione alle urgenze, cure, suture, situazioni di urgenza

·         Controlli prenatali con attenzione al binomio mamma-bambino, controllo del bambino sano, vaccini

·         Esami cito-vaginali, PAP-test

·         Orientamento attraverso colloqui e laboratori in merito alla gravidanza nell’adolescenza, alla sessualità, alla violenza familiare, al maltrattamento infantile, alla pianificazione familiare e altri temi di interesse per genitori e adolescenti.

·         Programma di laboratori per la salute preventiva (pianificazione familiare, prevenzione del cancro della cervice uterina, mammografia e altro)

·         Educazione sanitaria e promozione della salute e della nutrizione.

·         Prevenzione e Controllo di malattie endemiche locali

·         Somministrazione delle medicine basiche

 

MATERIALE NECESSARIO

Si richiedono l’attrezzatura e gli strumenti basici, il materiale medico essenziale, fondamentalmente di misurazione e controllo, per le sofferenze più comuni della popolazione.

Malgrado ciò è importante indicare che non possiamo contare su proprie infrastrutture adeguate per l’attenzione medica base, per la quale si richiede un’infrastruttura come il centro sanitario.

Nell’ambito preventivo, si richiede materiale di lavoro per i colloqui, i laboratori…

Nell’ambito curativo, si necessitano strumenti, medicine, materiale necessario alle cure.

·         Stetoscopio di Pinard o Ecoson, Tensiometro, Citobrus, Spray fissativi, speculum vaginali, vetrine portaoggetti, spatole d’aria, guanti chirurgici, strumenti di cura, strumenti di sutura, anestetici, strumenti di infusione e soluzioni.

·         Sedie a rotelle, barelle, stampelle, contenitori metallici, glucometri

·         Mobilia (tavoli, sedie, mobili da ufficio…)

·         Materiale da ufficio per i colloqui e i laboratori (fogli, segnalibri, cartoni…)

·         Materiale di pulizia

 

RISORSE UMANE NECESSARIE

Con le visite e l’accompagnamento ai malati, abbiamo potuto verificare che l’indice di malattie è aumentato, tra le più frequenti abbiamo: malattie infettive, malattie a trasmissione sessuale, malattie croniche e degenerative, malattie diarroiche. Così anche la mortalità è aumentata a causa di queste malattie.

Si richiede un minimo equipe medica comprensivo di professionisti che assistano tutta la popolazione costituito da un medico generale, un’infermiera, un’odontoiatra e un operatore sociale che lavorino tutta la settimana nel Centro Sanitario per assistere la popolazione bisognosa ed uno sviluppo dove le necessità ed il monitoraggio della salute medico-preventiva sono urgenti.

RAGIONI PER LA NECESSITA’ DELLA COSTRUZIONE

Il nuovo Territorio Parrocchiale di Santa Maria del Camino non può contare su nessun tipo di infrastruttura adeguata nel settore del Llave Mayu.

Il Settore di Llave Mayu è costituito dalle OTBS. Llave Mayu II, Mineros San Juan II, Juntas Vecinales Florida, Alto Litoral, Canelas, il quale richiede una presenza pastorale per assistere più di 300 famiglie.

Attualmente contiamo su un piccolo posto dove riuniamo tutte le nostre attività. Si richiedono le condizioni per assistere questa popolazione.

Le principali attività che si svilupperanno nel Settore di Llave Mayu sono:

·         Catechesi di prima comunione e di cresima con bambini e giovani

·         Accompagnamento del gruppo di Mink’as

·         Riunione dei genitori di famiglia di catechesi

·         Celebrazioni nelle case: per i defunti, benedizioni, devozioni ai santi o alla Vergine.

·         Eucarestia domenicale e settimanale

·         Visite alle famiglie

·         Appoggio alle famiglie bisognose di buona salute

 

RISULTATI SPERATI

·         Circa più di 15 Comunità e più di 20 Giunte Comunali potranno beneficiare del Centro Sanitario

·         Diminuzione degli indici di malattie comuni e croniche

·         Diminuzione degli indici di mortalità infantile

·         I problemi di salute verranno assistiti in tempo, conseguendo un’attenzione efficiente qualitativamente ed affettuosa alla popolazione beneficiaria.

·         Sensibilizzazione nella prevenzione di diverse malattie, attraverso i colloqui, i laboratori, gli incontri, le visite…

·         Le valutazioni realizzate permetteranno di sviluppare un lavoro coordinato dell’equipe medica, cercando l’efficacia del servizio sanitario.

·         Le autorità sanitarie del comune potranno contribuire ottenendo alcuni benefici di salute per le madri gestanti e i bambini appena nati.

·         La qualità della vita delle famiglia migliorerà

PRESUPPOSTO DELLA COSTRUZIONE

PRESUPPOSTO GENERALE

(Espresso in Dollari Americani)

 

PROGETTO: CENTRO SANITARIO – OPERA –  

PARROCCHIA: SANTA MARIA DEL CAMINO

LUOGO: LLAVE MAYU

AMMONTARE: 50.000 USD

T/C: 6,96

ARTICOLI

DESCRIZIONE

UNITA’

QUANTITA’

PREZZO UNITARIO

PREZZO TOTALE

1

Pavimento in Ceramica Nazionale

M2

288,00

23,00

6.624,00

2

Plinto in Ceramica Nazionale

ML

160,00

6,50

1.040,00

3

Rivestimento in Ceramica Nazionale

M2

68,00

23,00

1.564,00

4

Rintonacatura interiore muro gesso

M2

795,00

9,00

7.155,00

5

Rintonacatura esteriore miscela di cemento

M2

290,00

12,00

3.480,00

6

Finestre di Alluminio – Linea 25

M2

70,00

95,00

6.650,00

7

Cornice e Porte in 2×4”

ML

156,00

20,00

3.120,00

8

Porte e tavole in 1 1/2” e 2”

M2

50,00

100,00

5.000,00

9

Chincaglierie, Lamiere e Cardini

GL

1,00

1.330,00

1.330,00

10

Serbatoio bianco basso inodore

PZA

3,00

91,00

273,00

11

Lavamani con piedistallo

PZA

4,00

75,00

300,00

12

Lavapiatti doppio lavello e banco

PZA

1,00

300,00

300,00

13

Ringhiera metallica gradini e balconi

ML

48,00

50,00

2.400,00

14

Punti di illuminazione incandescente

PTO

32,00

31,00

992,00

15

Prese di corrente

PTO

52,00

21,00

1.092,00

16

Tubi di scarico fognatura PVC 2” e 4”

ML

40,00

18,00

720,00

17

Installazione di acqua potabile 3/4” e 1/2”

ML

80,00

15,00

1.200,00

18

Pittura interiore ed esteriore lattice

M2

2.200,00

2,80

6.160,00

19

Installazione del contatore della luce

PZA

1,00

150,00

150,00

20

Costruzione di celle di ispezione

PZA

5,00

90,00

450,00

TOTALE: OPERA

50.000,00

 

PIANI DI COSTRUZIONE

RISORSE ECONOMICHE PER L’IMPLEMENTAZIONE DEL CENTRO SANITARIO – EQUIPE MEDICA E MOBILIA (Espresso in DOLLARI AMERICANI)

ARTICOLI

COSTO MENSILE

COSTO ANNUALE

Salario medico tempo completo

362

4.348

Salario infermiera tempo completo

290

3.478

Salario odontoiatra tempo completo

362

4.348

Mobilia (tavoli, sedie, mobili da ufficio)

1.449

Materiale da ufficio (fogli, carta, evidenziatori…)

43

522

Attrezzatura e materiale (antisettici, guanti, spatole, vetrine portaoggetti…)

72

870

Medicine

145

1.739

Rifornimenti (acqua, energia elettrica, telefono, raccolta della spazzatura…)

43

522

Materiale di pulizia

29

348

TOTALI IN DOLLARI AMERICANI

1.319

17.275

MAPPA DI UBICAZIONE

mappa

Progetto umanitario mensa bambini poveri

OBIETTIVO E BENEFICIARI

Il progetto “Mensa Bambini Poveri” è stato studiato e sviluppato, dalla nostra Associazione, in collaborazione con Padre Ottavio Sabbadin, missionario in Bolivia e originario della Provincia di Treviso, in accordo con le Istituzioni pubbliche locali.

Consiste nella realizzazione di una mensa poli funzionale che possa soddisfare le necessità alimentari di bambini / giovani disadattati e di strada e come servizio di sostegno e garanzia alimentare alle opere missionarie di Santa Cruz (Hogar Don Bosco, Techo Pinardi, Patio Don Bosco, Granja Moglia, Mano Amiga, Barrio Juvenil e Casa Miguel Magone).

progetto umanitario-mensa ragazzi di-strada pianta
DESTINAZIONE

Il progetto Mensa Bambini Poveri prende sviluppo in una area di proprietà delle Istituzioni religiose boliviane. La cittadina di riferimento è S. Cruz nell’ omonimo dipartimento in Bolivia. A coordinare l’intervento e poi attivare il centro sarà Padre Ottavio Sabbadin.

progetto umanitario-mensa ragazzi di-strada mappa
Supervisori per questo progetto saranno Padre Thelian Argeo Corona Cortes attuale rettore dell’università di La Paz ed il Cav. Antonio Ferronato volontario di Mogliano Veneto.

INTERVENTI

Realizzazione di una struttura edilizia.

progetto umanitario-mensa ragazzi di-strada casa

TEMPI DI REALIZZAZIONE

Inizio primavera 2013, fine lavori anno 2014 con conseguente attivazione della mensa poli funzionale.

COSTI

L’intervento complessivo comporta un preventivo di spesa di 30.000,00 euro.

IMPEGNO ASSOCIATIVO

I tempi di realizzazione potranno variare da quelli sopra esposti a seconda delle possibilità economiche dell’Associazione che si rende garante in questa operazione. Molto dipenderà dalla partecipazione delle comunità locali, dalle parrocchie, dalle Istituzioni pubbliche italiane e quelle Boliviane.

Progetto umanitario Operation Emergencia

Il progetto umanitario “Operation emergencia” riguarda l’acquisto e il successivo allestimento dell’ambulanza destinata all’ospedale di Monteagudo – Bolivia.

Il mezzo acquistato a Forlì dopo essere stato revisionato,  previo interventi di meccanica e carrozzeria, ha avuto “momenti” di presenza nel nostro territorio finalizzati a sensibilizzare la popolazione locale sull’importanza e utilità dello stesso per la comunità di Monteagudo.

Importanti eventi  organizzati, hanno avuto successo grazie anche alla collaborazione e partecipazione dei nostri sostenitori.  Ricordiamo in particolare, due giorni a Treviso in Piazza Borsa, la manifestazione dedicata in Piazza a Zero Branco con la “simulazione d’intervento”, la presenza nel periodo dei mercatini di Natale sempre a Zero Branco e la benedizione del mezzo a Scandolara.

Il 14 marzo 2012 la nave cargo Alemania è salpata da Marghera con il container contenente la nostra ambulanza e dopo circa quarantacinque giorni di navigazione è giunta nel porto di Arica in Cile, dove il mezzo a seguito delle operazioni doganali è stato finalmente preso in consegna dalle suore di Monteagudo.

Per noi una grande soddisfazione che ripaga tempo e denaro investiti per questa buona causa. Tanta burocrazia ci ha costretto a straordinari non preventivati. Per la buona riuscita dell’operazione un nostro socio si è anche recato a un incontro nella capitale con l’Ambasciatore di Bolivia.

Economicamente la nostra Associazione ha sopportato costi non indifferenti che si sono ridotti grazie alle donazioni dei sostenitori che sono state indispensabili per sostenere le spese per l’allestimento del mezzo. Ricordo in particolare l’acquisto del defibrillatore e di tanto altro materiale e attrezzatura sanitaria utile anche allo stesso ospedale. Infine Il dono della carrozzina per non deambulanti che mancava nel mezzo.

La nostra Associazione ha soddisfatto la primaria esigenza dell’ospedale di Monteagudo in Bolivia che aveva la necessità urgente di un’ambulanza .L’ospedale, ex lebbrosario, gestito dalle suore Mariane era privo di questo indispensabile mezzo .Le suore da tempo ci manifestano la necessità di avere un mezzo per il trasporto di malati che in alcuni casi purtroppo giungevano anche a perdere la vita per la mancanza di immediata assistenza.Come operatori e volontari non potevamo fare finta di niente e pur essendo impegnati nel fronte della “scolarizzazione” lo abbiamo acquistato. L’automezzo, usato, prima dell’invio a Monteagudo, è stato sottoposto a manutenzioni (carrozzeria e meccanica) ed è stato completamente attrezzato.

Tutto questo è merito di condivisione e sensibilità che hanno trovato in voi il merito di essere attori non casuali, persone abituate a sostenere, vivere e condividere con  il prossimo.

Le suore  e la popolazione locale ringraziano tutti coloro che hanno in qualche modo contribuito a questo progetto.

Benedizione ambulanza

“L’AMBULANZA DELL’ASSOCIAZIONE BRACCIA APERTE ONLUS PARTE PER LA BOLIVIA”

Domenica 08 gennaio, a Scandolara, al termine della S. Messa delle ore 10,30 il parroco Don Giuseppe  ha  benedetto l’ambulanza destinata all’ospedale di Monteagudo in Bolivia. Questo mezzo è stato acquistato dall’Associazione Braccia Aperte su richiesta delle suore Mariane che da anni lo attendono per poter soccorrere i campesinos bisognosi.

All’evento hanno partecipato una folta delegazione di volontari della Croce Verde “La Marca” con numerose ambulanze di servizio ed una delegazione dell’Amministrazione Comunale di Zero Branco rappresentata dall’assessore Ornella SCHIAVON.

Un ringraziamento particolare va a:

CROCE VERDE “LA MARCA” – CHE HA CONTRIBUITO E SUPPORTATO TUTTA L’OPERAZIONE
GRUPPO MANIFESTAZIONI S. ROCCO E DON GIUSEPPE – CHE HANNO CONCESSO OSPITALITA’ ED UN TETTO AL MEZZO IN QUESTI MESI
COMUNE DI ZERO BRANCO – PER LA CONCESSIONE DEL PATROCINIO E LA PARTECIPAZIONE AL PROGETTO
Benedizione ambulanza 8.1.2012
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Simulazione d’incidente stradale. Zero Branco 13.11.2011

L’Associazione Braccia Aperte Onlus in collaborazione con La Croce Verde “La Marca”e con il Patrocinio del Comune di Zero Branco, hanno organizzano Domenica 13 novembre 2011 a Zero Branco:

“Simulazione d’intervento di primo soccorso”

nell’occasione è stata utilizzata l’ambulanza Mercedes 314 da destinare a Monteagudo (Bolivia) all’ospedale, ex lebbrosario, gestito dalle suore Mariane e sono stati consegnati, dai responsabili della formazione della Croce Verde “La Marca”, gli attestati frequenza del “corso di primo soccorso” a tutti i partecipanti.

Vedi il filmato:

Parte prima

parte seconda

parte terza 

Progetto umanitario Santa Fe

Il progetto umanitario Santa Fe è stato studiato e sviluppato in collaborazione con Suor Noris, madre generale dell’ordine “Suore Rosarie di Udine”.
Si è realizzato un centro idoneo ed attrezzato per la formazione di insegnanti di ogni ordine di scuola ed il recupero alla scuola di giovani ragazzi.
L’opera ha preso sviluppo collocandosi in un fabbricato esistente, di proprietà delle suore. La cittadina di riferimento è Santa Fe nel dipartimento
di S.Cruz in Bolivia.
A Coordinare l’intervento e poi attivare il centro sono state le stesse suore attualmente presenti in loco.INTERVENTI

  1. Rifacimento parziale e recupero di struttura muraria esistente
  2. Allestimento locali con arredi funzionali al servizio didattico e scolastico
  3. Acquisto di materiali didattici
  4. Acquisto attrezzatura didattica
  5. Avvio corsi di primaria formazione per insegnanti e di recupero alunni

Progetto umanitario Hogar de Dios

Casa di accoglienza per bambini disabili
Progetto umanitario realizzato (1999-2005)

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Quest’opera si è sviluppata su un terreno acquistato dalla nostra Associazione nell’anno 2000. Quarantacinque ettari di terreno incolto ora destinati a pascolo per il bestiame, determinante per la produzione di latte e carne, così da rendere autosufficiente, una volta a regime, il fabbisogno alimentare degli ospiti.

La casa di accoglienza, progettata a suo tempo da un architetto boliviano, prevedeva dimensioni per ospitare 17 bambini disabili, con un costo che si aggirava sui 180000 dollari. In seguito, dopo una attenta supervisione da parte del nostro socio, Arch. Mario Alessandro Vanzetto, il progetto veniva modificato e potenziato in modo tale da poter ospitare, in 1500 Mq. Interamente coperti, almeno 50 bambini, un ambulatorio dentistico e un ambulatorio medico (che è anche a disposizione della comunità locale) nel rispetto delle normative italiane ed europee sui disabili, senza peraltro deturpare le caratteristiche architettoniche del luogo. Ovviamente tutto questo ha comportato un aumento di spesa che è salito a circa 250000 dollari. Le modifiche inoltre hanno portato ad un allungamento naturale dei tempi stimati per il completamento dell’opera, che è giunta a definitivo compimento nel mese di settembre 2003.

La mano d’opera è stata costituita da manovali e muratori locali. Gli impianti elettrici ed idraulici sono stati realizzati da alcuni nostri volontari .
Dall’Italia abbiamo inviato diverso materiale per la costruzione di questa casa di accoglienza, grazie anche al contributo di aziende che insieme a privati, ci hanno donato, tra l’altro, la sala di fisioterapia, le porte, il materiale telefonico e parte del materiale elettrico.
Contributi economici massicci di amici e di anonimi hanno sostenuto e continuano a sostenere le nostre iniziative, il tutto unito allo sforzo dei nostri soci che, costantemente, attraverso la promozione dell’Associazione con concerti, mercatini ed attività varie, sensibilizzano l’opinione pubblica.
Il 4 ottobre 2003 l’istituto è stato inaugurato con la presenza di autorità civili e religiose. La rappresentanza della nostra Associazione era composta dal Presidente, i due vice Presidenti e tre consiglieri. Le autorità locali boliviane erano rappresentate dal Sindaco, l’Assessore regionale ai servizi sociali, il responsabile dei minori della Provincia. Vi era poi la segretaria del Consolato italiano, esponenti del Rotari Club di S. Cruz ed altri esponenti di rilievo delle istituzioni boliviane.
A benedire l’istituto è stato Mons. Tito Solari Arcivescovo di Cochabamba, di origine friulana, coadiuvato da Padre Carlo Longo, Rettore delle Università Salesiane, anche lui originario della provincia di Padova, oltre ad altri missionari che operano in Bolivia.
A Toni e Marisa, responsabili dell’Associazione Hogar de Dios è stato consegnato ufficialmente questo istituto perché possano così al più presto dare una casa e l’assistenza dovuta ai bimbi disabili di quella terra.

Il progetto Hogar de Dios, terminato per quanto riguarda la costruzione dell’istituto ha continuato così a necessitare di un ulteriore periodo di sostegno da parte nostra in quanto si è giunti a concordare con gli operatori Toni e Marisa un programma di sostegno e sviluppo a tempo tale da portare all’autosufficienza economica di tutta l’opera. Sono stati così inviati un impianto di mungitura (donato da una azienda di Padernello) ed una cisterna per la conservazione del latte da noi acquistata (17.000,00 euro), necessari per il potenziamento della fattoria, fonte primaria per il sostentamento dell’Hogar de Dios.
Le previsioni nostre sono che una volta a regime,questa opera sarà in grado di ospitare 70 bambini disabili e dare lavoro a 50 persone tra operatori sanitari e campesinos.

La nostra Associazione ha così ultimato questo primo suo grande impegno.

Nell’anno 2012 ha preso avvio la produzione di formaggi e derivati, realizzati grazie alla costruzione di un caseificio voluto da Antonio, sovvenzionato da gruppi della provincia di Treviso e dalla CEI.

A distanza di alcuni anni, possiamo ancora una volta riconoscere quanto importante sia stata la realizzazione di quest’opera, infatti, attualmente la stessa ospita 42 bambini, curati con attenzione ed amore dalla coppia Antonio e Marisa. Igiene, ordine e pulizia regnano all’interno del fabbricato. Terapie opportune sono applicate a loro favore.

La nostra Associazione ritiene doveroso riconoscere merito a questi volontari che si concedono da anni per il bene altrui.